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Se ne va Brigitte Bardot: la bellezza, il sogno, l’impegno animalista

today29 Dicembre 2025

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Scritto da Daniele Biacchessi

Brigitte Bardot: da icona del cinema europeo a voce radicale dell’animalismo: il mito di B.B. tra gloria, scandali e battaglie politiche.

“Sono stata molto felice, molto ricca, molto bella, ma anche molto famosa e molto infelice”. Così Brigitte Bardot trae un bilancio della sua vita, terminata a 91 anni. B.B costruisce una carriera in maniera veloce, intensa, totale per il pubblico e l’arte, dai quindici ai quarant’anni. Poi si ritira dalle scene ma, seppure a modo suo, non scompare.

Dal 1973 si chiuede nella sua villa sulle colline di Cannes dove le sue battaglie si concentrano per i diritti degli animali, con la creazione della sua Fondazione realizzata mettendo all’asta i suoi gioielli, e contro l’Islam francese e le pratiche rituali religiose di macellazione halal. Brigitte Bardot si avvicina alla destra francese, alla famiglia Le Pen, attacca il presidente francese Macron e sostiene le battaglie dei gilet jaunes.

Una bellezza totale e un simbolo degli anni Settanta

Brigitte Bardot nasce a Parigi il 28 settembre del 1934, figlia di un ricco industriale e di una madre severa che riversa sulla figlia le sue ambizioni di ballerina mancata. Da giovanissima. B.B., si dedica totalmente alla danza e a quindici anni si iscrive al Conservatorio di Parigi, quando le viene offerto un contratto da indossatrice. Viene ritratta più volte sulla copertina di Elle. Il regista Marc Allégret la fa contattare dal suo assistente Roger Vadim ed è un colpo di fulmine.

Vadim e Bardot si sposano nel 1952 due mesi dopo che Brigitte diventa diciottenne nella piena contrarietà della famiglia. La carriera di Brigitte Bardot, una bellezza totale, senza pari, si articola attraverso quarantacinque film, settanta canzoni, e un numero enorme di conferenze e apparizioni pubbliche a sostegno delle battaglie animaliste.

Il primo successo mondiale arriva con il film del marito Roger Vadim, “E Dio creò la donna”, del 1956. BB non ha paura di spogliarsi sul grande schermo in film di cassetta come “La ragazza del peccato” (1958) accanto a Jean Gabin. Pochi anni dopo il film “Il disprezzo” di Jean Luc Godard, interpretato dalla Bardot, tratto dal romanzo di Alberto Moravia, arriva in Italia tagliato e stravolto dal produttore Carlo Ponti. Negli anni Sessanta lavora con registi importanti come Henri – Georges Clouzot (La verità, 1960), Louis Malle (La vita privata, 1962). Con Godard gira in Messico un western divertente accanto a Jeanne Moreau (Viva Maria! , 1965).

Nel frattempo anche la sua vita sentimentale ha dei contraccolpi. Da Vadim si separa nel 1956 e seguono molte relazioni di pochi mesi: Jean – Louis Trintignant, quella segreta con il cantante Gilbert Bécaud sposato, con l’attore Raf Vallone, col musicista Sacha Distel. Nel 1959 si sposa con l’attore Jacques Charrie e l’anno dopo nasce il suo unico figlio Nicolas-Jacques Charrier. Negli anni Sessanta la carriera cinematografica si affianca a quella musicale, arrivano le canzoni con Serge Gainsbourg: “Bonnie and Clyde”, “Comic Strip” e “Je t’aime… moi non plus”, una nuova collaborazione artistica, un nuovo fugace amore.

La relazione durerà dal ’66 al ’69. Il quarto e ultimo matrimonio arriverà poi soltanto nel 1992 con un esponente politico del Fronte Nazionale, Bernard d’Ormale. Nel 1974, appena prima del suo quarantesimo compleanno, Brigitte Bardot annuncia il suo ritiro dalle scene. L’ultima parte della sua vita l’ha vissuta come voleva nel suo eremo di Saint-Tropez, la tenuta della Madrague diventata arca di Noé. “Ho dato la mia giovinezza e la mia bellezza agli uomini, riservo ora la mia saggezza e la mia esperienza, il meglio di me stessa, agli animali”, ha detto Brigitte Bardot.

Influenza di Brigitte Bardot nella musica pop internazionale

Oltre alle canzoni incise insieme a Serge Gainsbourg come Harley Davidson e Je t’aime… moi non plus, il suo nome e il suo mito sono stati fonte d’ispirazione per artisti di generazioni diverse, da Bob Dylan a Elton John e Red Hot Chili Peppers, che l’hanno citata o evocata nei loro brani. La sua figura ha permeato la cultura musicale ben oltre la Francia, trasformandola in un’icona oltre il cinema e la moda.

Scritto da: Daniele Biacchessi


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