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A Valencia, la folla infuriata contesta re Felipe e gli urla assassino

today4 Novembre 2024 1211

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L’Apertura di Daniele Biacchessi
A Valencia, la folla infuriata contesta re Felipe e gli urla assassino

A Paiporta, vicino a Valencia, nel cuore dell’alluvione, avviene la contestazione della folla infuriata contro re Felipe e il premier Pedro Sanchez. Felipe VI arriva nella località sconvolta dal rio Turìa e da 72 morti, a fine mattinata. Lo accompagna, alcuni passi più indietro, la regina Letizia. Alle loro spalle, il premier Pedro Sánchez e il presidente della Comunidad valenciana Carlos Mazón. «Assassini — grida la folla ormai fuori da ogni controllo — abbiamo perso tutto, andate via». Il cordone di sicurezza, stretto da agenti e militari della guardia a cavallo, interviene ed evita l’aggressione fisica. Ma in molti raccolgono il fango da terra e lo tirano in faccia al re e alla regina. Contro Sánchez all’improvviso si scaglia un uomo che brandisce un bastone. Viene fermato a stento da un agente, ferito alla fronte. Il re e la regina, il premier e il governatore, sono infine costretti a fermarsi a pochi passi dalla chiesa della municipalità. Alcuni uomini della scorta sono feriti, uno sanguina dalla testa, impossibile proseguire. Mazón e Sánchez vengono allontanati e alcuni poliziotti li scortano fino alle loro auto. Sulla macchina del premier si abbattono calci e badilate. La seconda tappa della visita, prevista nel paese sgretolato di Chiva, viene precipitosamente «rinviata di comune accordo tra le autorità statali, regionali e della Casa reale».

Le reazioni della politica

«Sono vicino all’angoscia e al dolore della gente colpita dall’alluvione — dice Sánchez dopo essersi rifugiato nel centro presidiato dalla polizia — ma sono contro la violenza. La priorità resta salvare vite, trovare dispersi e ricostruire». Mazón non esclude più la prospettiva di lasciare il suo ruolo a capo della Comunidad valenciana. Lo inchiodano omissioni, sottovalutazioni e ritardi.

La rivendicazione della destra radicale

L’assalto viene rivendicato dall’ultradestra. «Con quelli della mia associazione siamo qui, gli abbiamo distrutto l’auto ma lo abbiamo potuto colpire solo con una mazza alle spalle», è il messaggio, rivela elDiario, postato in una chat da Adrian Campos, che si presenta come «volontario» dell’organizzazione Revuelta. La polizia ha confermato l’indizio e sta indagando su varie chat.

Credits: Agenzia Fotogramma

4 Novembre 2024

 

Scritto da: Giornale Radio

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