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Alta tensione per i militari italiani in Libano

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A cura di Daniele Biacchessi

Si fa sempre più tesa la situazione nelle basi Unifil italiane in Libano che, in queste ultime ore, hanno oscillato tra il livello 2 e il livello 3 di allarme: vale a dire, ai livelli più alti. I militari indossano permanentemente l’elmetto ed il giubbotto protettivo, restando, comunque, prevalentemente all’interno dei bunker e limitando le operazioni esterne allo stretto necessario. A riferirlo sono le stesse fonti militari italiane presenti sul campo.
D’altra parte, che il momento sia estremamente delicato, lo confermano anche numerose fotografie satellitari, pubblicate da Al Jazeera, che mostrano una non irrilevante presenza di soldati e veicoli israeliani proprio in prossimità della base delle forze di pace Onu di stanza nel Libano meridionale. Non a caso, le truppe dell’ Unifil avevano già lanciato l’allarme nei giorni scorsi, dopo che l’esercito dello Stato ebraico si era schierato proprio nelle vicinanze di una postazione dei caschi blu.
Intanto, nel villaggio sud libanese di Maroun el Ras, sventola da oggi la bandiera israeliana, dopo che le truppe di Tel Aviv ne hanno preso il controllo: si tratta di un intero complesso (e dei terreni limitrofi) di cui Hezbollah si era impadronito, trasformando l’intera area in un quartier generale, munito di postazioni missilistiche puntate contro Israele. Una nota diffusa dall’IDF (Israel Defence Forces) informa, inoltre, che i genieri israeliani hanno utilizzato centinaia di chili di esplosivo per distruggere tunnel e strutture sotterranee in cui si erano, appunto, insediati i miliziani del gruppo sciita. Nel complesso – si legge ancora nel comunicato – i reparti speciali ed i carri armati con la Stella di Davide hanno operato in tre aree centrali nel sud del Libano, localizzando armi ed eliminato 200 terroristi.
A sua volta, Hezbollah afferma, invece, di avere respinto le truppe israeliane che si erano infiltrate vicino alla medesima postazione occupata dal contingente di pace inviato dalle Nazioni Unite che, evidentemente, al momento, si trova davvero costretto tra due fuochi.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

9 Ottobre 2024

Scritto da: Giornale Radio

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