Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo, è tornato a parlare degli attacchi israeliani contro le basi Unifil in Libano, chiarendo di non avere mai pensato al ritiro unilaterale dei nostri soldati, poiché si tratta di una missione ONU e, quindi, ogni decisione a riguardo va presa a livello di Nazioni Unite: cosa che avverrà, quasi sicuramente, la prossima settimana.
Crosetto ha poi ribadito che “il diritto internazionale deve essere rispettato da tutti, compreso Israele”. Pertanto, se lo Stato ebraico ha esigenze da rappresentare, deve rivolgersi al Palazzo di Vetro, senza chiedere ai caschi blu di spostarsi dalle loro sedi. D’altra parte – ha ulteriormente precisato il ministro della Difesa – tutti i soldati che compongono la Forza di Pace si trovano dove si trovano proprio in virtù di una decisione presa dall’Onu e “sottoscritta peraltro da tutti i Paesi, compresi Libano e Israele”. Oltre tutto, si sta parlando di un pezzo di territorio che non è soggetto al Libano, ma che è stato affidato, invece, alle Nazioni Unite.
Alla domanda se fosse preoccupato, Crosetto ha risposto di essere soprattutto “arrabbiato”, di fronte ai colpi arrivati ad una base dei nostri soldati, senza che se ne riesca a fornire una plausibile giustificazione militare: e, per questo motivo – ha poi concluso – il Governo italiano ha chiesto “spiegazioni ufficiali, con durezza”.
E anche il ministro degli esteri, Antonio Tajani, ha voluto esprimere la propria perplessità dinanzi ad una situazione così inattesa ed ha ricordato come i soldati italiani in Libano abbiano “ sempre garantito rispetto delle regole e lavorato per la pace, anche a tutela della popolazione civile israeliana”: di conseguenza – ha detto ancora il vice premier – “siamo vicini ai nostri militari. Quanto accaduto è inaccettabile: i soldati italiani non si toccano”.
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
12 Ottobre 2024
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