Droni russi contro l’Ucraina. Esplosioni nella notte a Kiev. Scatta l’allarme aereo.
Le forze russe hanno lanciato droni kamikaze su diverse regioni dell’Ucraina. Oltre alla città di Kiev sono state prese di mira la stessa regione della capitale, Sumy (nord-est), Mykolaiv (sud), Kharkiv (est), i territori di Dnipropetrovsk (est) e quelli di Chernihiv (nord), Poltava (centro-est), Cherkasy (centro) e Vinnytsia (sud). Le esplosioni sono avvenute intorno alle 4:21 (le 3:21 in Italia). A Kiev è in vigore un’allerta aerea per il pericolo di un attacco da parte delle forze russe. l’Amministrazione militare della città di Kiev (KMVA) ha esortato i residenti di Kiev a rimanere in luoghi sicuri.
Nella regione di Donetsk la situazione è estremamente difficile, in particolare nella direzione di Pokrovsk. Così il presidente ucraino Zelensky nel suo messaggio serale. “Aumenta il territorio sotto il nostro controllo in alcune aree vicino al confine con l’Ucraina”, aggiunge Zelensky.
Israele approva tregue temporanee per i vaccini.
“Israele ha approvato tregue umanitarie temporanee nella Striscia di Gaza per facilitare la vaccinazione contro la poliomielite per la popolazione locale”, lo ha riferito Channel 13, secondo cui la decisione è stata presa su richiesta del segretario di Stato Usa Antony Blinken. L’ufficio del primo ministro israeliano nega di aver autorizzato una tregua, ma conferma di aver approvato “la designazione di alcune aree nella Striscia” e che la decisione è stata presentata al gabinetto di sicurezza ottenendo il sostegno. Ma la guerra prosegue. In Cisgiordania è scattata l’operazione dell’esercito israeliano più vasta degli ultimi anni, con centinaia di soldati in campo, tank, caccia a supporto, strade chiuse e villaggi palestinesi sigillati. Un’incursione militare di proporzioni tali che il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen ha interrotto la visita ufficiale in Arabia Saudita per rientrare di corsa a Ramallah. Le forze dell’Idf hanno individuato tre aree in cui operare, probabilmente per alcuni giorni: Jenin, Tulkarem e il campo profughi di Al Farah, vicino a Tubas, nella Cisgiordania orientale. L’Onu ha dichiarato che l’operazione israeliana “viola il diritto internazionale e rischia di infiammare ulteriormente una situazione già esplosiva”.
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