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Il piano di Draghi per far ripartire la locomotiva europea: 800 miliardi l’anno

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A cura di Daniele Biacchessi

Il piano di Draghi per far ripartire la locomotiva europea: 800 miliardi l’anno. 

L’ex Governatore della Bce e ex premier Mario Draghi presenta il suo rapporto chiesto da Ursula Von Der Leyen nel suo primo mandato. Per Draghi servono almeno 800 miliardi l’anno per far ripartire la locomotiva europea, il doppio del piano Marshall che  tra il 1948 e il 1951 ammontava a circa l’1-2% del PIL annuo. Si tratta di investimenti aggiuntivi annui, secondo le ultime stime della Commissione, pari al 4,4-4,7% del Pil dell’Ue nel 2023. “Se l’Europa non può diventare più produttiva saremo costretti a scegliere. Non saremo in grado di diventare, allo stesso tempo, un leader nelle nuove tecnologie, un faro di responsabilità climatica e un attore indipendente sulla scena mondiale. Non saremo in grado di finanziare il nostro modello sociale. Dovremo ridimensionare alcune, se non tutte, le nostre ambizioni. Questa è una sfida esistenziale”, avverte Draghi.
Innovazione, clima, Difesa.
Secondo Draghi la prima area d’intervento è l’innovazione. Va colmato il divario con Usa e Cina perché l’Europa ha un’industria statica. “Non esiste una società dell’UE con una capitalizzazione di mercato superiore a 100 miliardi di euro che sia stata creata da zero negli ultimi cinquant’anni, mentre tutte e sei le società statunitensi con una valutazione superiore a 1 trilione di euro sono state create in questo periodo”, scrive Draghi nel dossier. Il secondo settore d’azione è il clima con un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività.  Per Draghi serve puntare su settori che producono energia e quelli che consentono la decarbonizzazione, come le tecnologie pulite e l’automotive. Il terzo settore d’azione è la Difesa. Serve  concentrare gli sforzi, impegnare risorse comuni. Il 78 per cento della spesa militare è stata appaltata ad aziende non europee. Come finanziare questo piano? Draghi suggerisce l’azione comune. “Le ragioni di una risposta unitaria non sono mai state così convincenti e nella nostra unità troveremo la forza per riformare”.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

10 Settembre 2024

 

Scritto da: Giornale Radio

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