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La proposta di Putin

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A cura di Ferruccio Bovio

Il presidente russo Vladimir Putin trova il modo di far sentire anche la sua presenza al summit del G7 che è, attualmente, in corso di svolgimento in Puglia. E lo fa avanzando quella che, a suo modo di vedere, potrebbe essere accolta dall’Ucraina (e dai Paesi che la sostengono), come un’offerta di pace. Dice, in sostanza, l’uomo del Cremlino che il mondo, spinto dall’arroganza dell’Occidente, sta avviandosi verso un pericolosissimo punto di non ritorno, che potrebbe anche sfociare in una tragedia di proporzioni spaventose. Tuttavia, proprio mentre il G7 sta disponendo ulteriori aiuti a Kiev, Putin cerca di sparigliare le carte dicendosi pronto ad avviare dei  negoziati che portino ad una tregua, se l’Ucraina accetta di ritirarsi dai territori del Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia e se rinuncia, inoltre, ad entrare nella Nato.

Non si è fatta attendere la risposta di Volodynyr Zelensky, che, replicando, ha definito la proposta di Mosca “un ultimatum di cui non ci si può fidare”, poiché in pratica ricalca lo stesso approccio aggressivo ai problemi che usava Hitler, quando rivendicava una parte della Cecoslovacchia, facendo credere ai suoi interlocutori che, una volta accontentato, tutto si sarebbe pacificato… Purtroppo però, ha aggiunto Zelensky, queste promesse presto si rivelarono soltanto delle menzogne del tutto ingannevoli, cui seguirono prima l’occupazione della Polonia e poi quella del resto d’Europa. Ecco perché, secondo l’uomo di Kiev, non ci si deve fidare di questi messaggi, dal momento che Putin ripeterà lo stesso percorso del fhurer nazista. Oggi Putin parla, infatti, di ben quattro regioni, mentre in passato si limitava a parlare di Crimea e di Donbass: lui – secondo il leader ucraino – rappresenta il volto nuovo del nazismo.

Intanto, il conflitto nell’Est Europa, figurerà  al primo punto della dichiarazione finale del G7, che ha stabilito di di garantire finanziamenti a Kiev per 50 miliardi di dollari annui a partire da beni di prprietà russa che, al momento, sono rimasti congelati in Europa. Con questa decisione, i Paesi riuniti nel G7 intendono “mandare un segnale inequivocabile” a Vladimir Putin.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

15 Giugno 2024

Scritto da: Giornale Radio

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