Mosca blocca l’accesso a 81 giornali di 25 Paesi europei, compresi Rai, La7, Repubblica, La Stampa. La Farnesina: accuse ingiustificate

La Russia intende bloccare l’accesso a 81 giornali di 25 Paesi Ue e ai loro siti web: dal francese Le Monde allo spagnolo El País, dalla tv austriaca Orf alla rivista tedesca Der Spiegel. E nella black list del Cremlino ci sono anche i siti internet della Rai, di La7, di Repubblica e della Stampa. Per Putin, si tratta di una risposta alla decisione dell’Ue di bandire quattro media che considera legati a doppio filo al Cremlino: l’agenzia statale Ria Novosti, i giornali Izvestia e Rossiiskaya Gazeta e il sito web Voice of Europe. La mossa arriva comunque in un momento storico in cui il governo russo sta inasprendo al massimo la censura sui media e la repressione di qualunque forma di dissenso.  Il provvedimento è stato adottato nel giorno in cui la Corte penale internazionale ha annunciato mandati d’arresto per l’ex ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e per il capo di stato maggiore, Valery Gerasimov, accusati di “crimini di guerra contro l’umanità” per i raid sulle centrali elettriche ucraine. Secondo la Corte penale internazionale, “i danni civili e i danni accidentali previsti sarebbero stati chiaramente eccessivi rispetto al vantaggio militare previsto”.

Secondo le fonti ufficiali di Mosca, la Russia “ha ripetutamente avvertito a vari livelli che le persecuzioni politicamente motivate nei confronti dei giornalisti russi e i divieti ingiustificati nei confronti dei media russi nell’Ue non sarebbero rimasti senza risposta”. La Farnesina ha replicato definendo “ingiustificata” la mossa del Cremlino e sostenendo che le testate italiane oscurate dal Cremlino abbiano “sempre fornito un’informazione oggettiva e imparziale sul conflitto in Ucraina”.