A cura di Daniele Biacchessi
Israele accorcia i tempi dell’attacco a Rafah. L’esercito ha ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine meridionale con Gaza, al valico israeliano di Kerem Shalom. Rafah è l’ultima roccaforte di Hamas nel sud di Gaza dove potrebbero essere tenuti prigionieri gli ostaggi, e rifugio per oltre un milione di palestinesi in fuga. L’operazione è già stata annunciata nel pomeriggio di giovedì, quando l’esercito israeliano (Idf) ha informato il governo che le sue forze hanno completato i preparativi per entrare a Rafah e che la data dipende solo dal gabinetto di guerra. L’Idf ha aggiunto che la brigata 162, finora nel nord e nel centro della Striscia, si è avvicinata alla città meridionale. I preparativi sembrano essere nelle fasi finali, tra riunioni del gabinetto di guerra sempre più tese, riposizionamenti delle brigate e nuovi raid aerei sulla meridionale della Striscia. Gli Stati Uniti ribadiscono la loro contrarietà all’operazione e cercano di convincere Israele che esistano “altri modi per colpire Hamas”, maa intanto riuniscono una coalizione di 18 Paesi per chiedere “il rilascio immediato di tutti gli ostaggi a Gaza” come precondizione “affinché si raggiunga un cessate il fuoco”. Insieme agli Usa, all’iniziativa hanno aderito Francia, Germania, Gran Bretagna e altre 14 delle 25 nazioni che hanno i loro cittadini nelle mani di Hamas.
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
26 Aprile 2024
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