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A cura di Ferruccio Bovio
Le sentenze che hanno chiuso la tragica vicenda del 2 agosto 1980 a Bologna attribuiscono, in modo definitivo, la responsabilità della strage – avvenuta nella stazione del capoluogo emiliano – ad esponenti della destra eversiva italiana. Ed a questa versione dei fatti sembra anche unirsi la premier, Giorgia Meloni, attraverso le parole che ha usato per commemorare il drammatico evento, là dove ha affermato che “quel giorno il terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste, ha colpito con tutta la sua ferocia la nazione e 44 anni dopo quel terribile attentato l’Italia intera si stringe ancora una volta alla città di Bologna e ai famigliari delle vittime”. Dopo di che però, la Meloni non ha potuto fare a meno di esprimere tutta la sua perplessa sorpresa nell’apprendere la notizia riguardante quelli che definisce “attacchi ingiustificati e fuori misura” che, proprio in questa giornata di commemorazione, sono stati rivolti a lei ed al suo governo. Sostenere, infatti, come ha fatto il presidente dell’Associazione delle vittime Paolo Bolognesi, che le “radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo” o che la riforma della giustizia varata dall’attuale esecutivo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è – secondo la presidente del Consiglio – un’insinuazione “molto grave”, oltreché pericolosa anche per “l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione”.
Meloni ha concluso poi il suo ragionamento, facendo appello alle persone “più avvedute” affinché rifuggano da questo “clima di crescente odio” in cui le parole e i gesti stanno pericolosamente sfuggendo di mano.
Francamente, per collegare le forze politiche che costituiscono l’attuale maggioranza di governo alla mano criminale che causò la morte di 85 italiani (e stranieri) che, del tutto ignari di ciò che li attendeva, in quel sabato mattina del 2 agosto aspettavano di prendere il loro treno per le vacanze estive, ci sembra che occorra uno sforzo di fantasia settaria piuttosto notevole…In fondo, in fondo, l’effetto di un anti fascismo così radicale – come quello di Bolognesi e di quanti la pensano come lui – non finisce, più che altro, per bloccare il processo di “defascistizzazione” che pure ha, gradualmente, preso corpo, negli ultimi trent’anni, prima in Alleanza Nazionale ed oggi in Fratelli d’Italia? Qualcuno nella Sinistra democratica può seriamente pensare che interventi scomposti come quello di Bolognesi, possano avere effetti diversi da quello di indurre gli eredi di Almirante a pensarci bene prima di decidersi a spegnere la storica fiammella missina?
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
03 Agosto 2024
Scritto da: Giornale Radio
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