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L'apertura di Giornale Radio

Scontro tra Meloni e Schlein sulla sanità e con Conte sul patto di stabilità

today25 Gennaio 2024 597 12

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

L’Apertura di Daniele Biacchessi

Giorgia Meloni affronta le domande dell’opposizione ed è subito scontro su sanità e patto di stabilità con la segretaria del Pd Elly Schlein e il leader del M5s. “Lei è andata al governo per risolvere i problemi degli italiani o per scaricare le responsabilità su altri?“, chiede Schlein a Meloni. “E’ un’implicita attestazione di stima che chiedete a noi di risolvere i problemi che non avete risolto in dieci anni al governo: grazie per fidarvi di noi e del nostro governo“, risponde la premier. Le frizioni si fanno infuocate su superbonus e patto di stabilità e si allargano quando prende la parola il presidente del M5s Conte. “Presidente Meloni ma lei cosa è? Un re Mida al contrario. Lui trasformava in oro tutto ciò che toccava, lei tutto ciò che tocca lo distrugge, faccia anche meno“, sostiene Conte. Meloni risponde soprattutto sulla trattativa sul patto di stabilità. “Nonostante l’eredità pessima abbiamo portato a casa un buon compromesso è perché in un anno abbiamo mostrato che la stagione dei soldi gettati al vento per pagare le campagne elettorali è finita“.  Giorgia Meloni torna ad attaccare la famiglia Agnelli-Elkann sulla sua politica industriale, come aveva fatto qualche giorno fa criticando un titolo di Repubblica. “Il gruppo Fiat rappresenta una parte molto importante della storia industriale nazionale, un patrimonio economico che merita la massima attenzione, e questo significa anche avere il coraggio di criticare alcune scelte del management“.
La premier accusa gli Agnelli di aver adottato scelte “distanti dall’interesse italiano“: “Penso allo spostamento della sede legale e fiscale fuori dall’Italia. Penso all’operazione di presunta fusione tra Fca e il gruppo francese Psa che celava in realtà un’acquisizione francese“. Nel merito delle privatizzazioni, in risposta a un quesito di Forza Italia, Meloni difende la scelta di dismettere quote delle aziende pubbliche: “Il governo, come è scritto nella Nadef, lavora a un piano di razionalizzazione delle partecipazioni dello Stato, dal quale sono attesi circa venti miliardi di euro in tre anni, ed è un obiettivo alla nostra portata.

Credits: Agenzia Fotogramma

25 Gennaio 2024

 

Scritto da: Giornale Radio

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