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A cura di Ferruccio Bovio
Secondo la Commissione europea, il piano dell’Italia “soddisfa i requisiti” del nuovo Patto di stabilità, definendo “un percorso fiscale credibile”. Inoltre, il Documento Programmatico di Bilancio è “in linea alle raccomandazioni” di Bruxelles, dal momento che si attiene ai limiti di spesa richiesti.
Si tratta di un parere abbastanza prevedibile, considerati i lunghi mesi di negoziato intercorsi tra Roma e Bruxelles sul testo, ma tuttavia per nulla scontato, soprattutto se si considera che, l’anno scorso, il nostro Documento Programmatico di Bilancio era stato giudicato come non pienamente allineato alle raccomandazioni dell’UE. Particolare, che forse accresce ulteriormente le soddisfazioni dell’Italia, è quello che, questa volta, sono stati clamorosamente bocciati proprio i cosiddetti Paesi “frugali”: quelli cioè, storicamente più pignoli in merito al controllo dei conti pubblici. E stiamo parlando dei Paesi Bassi (che si sono visti respingere dalla Commissione sia al piano pluriennale che la bozza di bilancio), della Germania e della Finlandia.
Una chiara soddisfazione è emersa dalle parole del ministro Giorgetti, che ha parlato di un “giudizio atteso, frutto di una politica economica e di scelte improntate sulla serietà”, aggiungendo che, adesso, il Governo procederà – come, del resto, ha fatto finora – “silenziosamente e sobriamente”. Così come il commissario all’Economia (ormai prossimo alla scadenza di mandato), Paolo Gentiloni, ha, a sua volta, sottolineato come “il consolidamento non avvenga a scapito degli investimenti”. Naturalmente – sempre a giudizio di Gentiloni – quando si discute di Italia la cautela è “inevitabile”, considerata la necessità di ridurre il debito. Invece, per quanto concerne il passo falso dei “frugali” sui loro conti, il Commissario all’Economia ha dichiarato che, se ci sono alcune regole particolarmente rigide, non è stato, certamente, lui a volerle, ma qualcun altro…
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
27 Novembre 2024
Scritto da: Giornale Radio
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