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today9 Dicembre 2024
A cura di Daniele Biacchessi
Dopo Aleppo e Hama, i ribelli jihadisti sono entrati a Damasco, capitale della Siria. L’esercito ha abbandonato l’aeroporto e i militari in città si sono arresi ai ribelli. Gran parte della popolazione festeggia nelle strade. Sono state aperte le porte del carcere “delle torture” di Sednaya, simbolo del potere di Assad. Le milizie controllano radio e tv pubblica e hanno annunciato che il primo ministro resterà in carica per assicurare il “passaggio di consegne”. Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha detto che un gruppo di miliziani a Damasco è entrato nella residenza dell’ambasciatore d’Italia.
Non c’è stata violenza nei confronti dell’ambasciatore e dei carabinieri. La tv iraniana ha mostrato invece le immagini del saccheggio della sede diplomatica di Teheran a Damasco. Le forze di terra israeliane hanno attraversato nel fine settimana la zona demilitarizzata al confine tra Israele e Siria e sono entrate nel Paese per la prima volta dalla guerra dello Yom Kippur dell’Ottobre 1973. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione d’emergenza oggi pomeriggio sulla Siria. “La caduta del regime di Assad è un atto fondamentale di giustizia. È momento di storica opportunità per il popolo siriano che soffre da tempo per costruire un futuro migliore per il proprio paese. È anche un momento di rischio e di incertezza”, sostiene il presidente americano Joe Biden.
Bashar al Assad ha lasciato la Siria e si trova a Mosca. In una comunicazione diffusa anche online si aggiunge che il presidente ha dato indicazioni per un trasferimento del potere pacifico. Assad è arrivato nella tarda serata di sabato a Mosca assieme ai suoi familiari e Vladimir Putin ha concesso all’ex dittatore siriano asilo politico ‘per ragioni umanitarie’.
Resta l’incertezza su chi guiderà il Paese durante questa fase, anche se il primo ministro resterà in carica per assicurare il “passaggio di consegne”, ed è diffusa la preoccupazione per il potenziale vuoto di potere in una nazione divisa da fazioni. I gruppi ribelli chiedono moderazione e promettono una transizione politica equa. Il leader dei ribelli, Abu Mohammad al-Jolani, ha definito la caduta del presidente Bashar al-Assad una “vittoria per l’intera nazione islamica”.
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
09 Dicembre 2024
Scritto da: Giornale Radio
Il Timone di Daniele Biacchessi è il punto pomeridiano sulle principali notizie della giornata: ospiti di primo piano, commenti, analisi, anticipazioni. Narrato dal direttore editoriale di Giornale Radio.
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