L'apertura di Giornale Radio

Trump discute il piano per trasformare Gaza in una riviera per ricchi

today1 Settembre 2025

Sfondo
share close

Dal piano USA per trasformare Gaza in un resort miliardario all’uccisione di leader Houthi e Hamas, mentre continuano le stragi di civili e le proteste delle famiglie degli ostaggi.

Il Washington Post rivela che sul tavolo del presidente americano Donald Trump è arrivato il dossier per trasformare Gaza in a riviera per ricchi. Il progetto si chiama “GREAT Trust”, ovvero “Gaza reconstitution, economic acceleration and transformation”. In 38 pagine, anticipate dal quotidiano, viene delineato il destino della Striscia così come lo hanno immaginato gli israeliani, inventori insieme agli americani del sistema della “Gaza humanitarian foundation”, la fondazione americana che si serve di contractor armati per distribuire il cibo.

“Gaza diventerà uno scintillante resort turistico, e un hub per la tecnologia e l’artigianato high-tech”, è scritto nel documento, articolato in capitoli e tabelle. Il “GREAT trust” descrive l’ipotesi dello spostamento temporaneo di 2 milioni di gazawi: possono «volontariamente» decidere di andare all’estero, ottenendo un contributo di 5.000 dollari in contanti a persona più i sussidi per coprire le spese di quattro anni di affitto, oppure potranno abitare in enclavi all’interno della Striscia per il periodo della ricostruzione.

Se il piano dovesse andare in porto, gli Stati Uniti assumeranno il controllo amministrativo della Striscia per almeno dieci anni. L’investimento ipotizzato si aggira sui 100 miliardi di dollari, con una prospettiva di resa quattro volte superiore nell’arco del decennio.

Uccisi il premier del governo yemenita guidato dagli Houthi e il portavoce di Hamas

Idf ha confermato che il primo ministro Ahmed Ghaleb al-Rahwi, del governo yemenita guidato dagli Houthi, è stato assassinato insieme a diversi funzionari militari del gruppo terroristico e ad altri membri di alto livello della sua leadership politica. In un altro attacco è stato ucciso anche il portavoce di lunga data di Hamas, Hudayfa Samir Abdallah al-Kahlout, più noto con il suo nome di battaglia Abu Obeida.

Ancora civili colpiti a Gaza

Non si ferma la strage di civili a Gaza. Decine di persone sono state colpite a morte dagli attacchi israeliani a Gaza, tra cui 13 mentre erano in attesa degli aiuti umanitari. Israele è pronto a interrompere i lanci aerei su Gaza City e a ridurre l’ingresso dei camion dei soccorsi in vista di una grande offensiva.

Nel frattempo la Croce Rossa ha avvertito che i piani israeliani per un’evacuazione di massa sono “impossibili”. Testimoni oculari e autorità palestinesi affermano che negli ultimi giorni l’esercito israeliano ha effettuato pesanti bombardamenti e attacchi via terra sulla città di Gaza, soffocando servizi vitali e lasciando centinaia di migliaia di persone stipate in un’area che si restringe sempre di più.

Protestano le famiglie degli ostaggi

Le famiglie degli ostaggi e dei prigionieri stanno nuovamente protestando davanti alle abitazioni di diversi ministri israeliani. “Una proposta di cessate il fuoco e di scambio di prigionieri è sul tavolo delle trattative, ma non è stata discussa dal gabinetto di sicurezza, che continua invece a occupare Gaza City, mettendo in pericolo sia gli ostaggi che i soldati”, ha dichiarato Hostages and Missing Families Forum.

La figura di Abu Obeida: un volto senza volto

Tra i nomi emersi nella cronaca dell’ultima escalation, quello di Abu Obeida, portavoce di Hamas, ha sempre avuto un’aura di mistero. Nonostante la sua lunga attività come voce ufficiale del movimento, la sua vera identità era rimasta celata al grande pubblico. Per anni, infatti, Abu Obeida si è presentato con il volto coperto da un passamontagna rosso e nero, diventando una figura iconica nella comunicazione di Hamas. Questa scelta, oltre a proteggerlo da possibili operazioni mirate, ha contribuito a costruire un’immagine quasi leggendaria, capace di parlare a milioni di persone senza mai mostrarsi realmente. La sua uccisione, quindi, non riguarda solo un dirigente militare, ma segna anche la fine di una “maschera” che aveva assunto valore simbolico.

Scritto da: DANIELE BIACCHESSI


GIORNALE RADIO

Giornale Radio, la radio libera di informare.

Notizie del giorno: notizie di cronaca, di politica,notizie dal mondo, notizie sportive, di economia, di salute e tecnologia. Notizie di oggi in radio streaming, in WEB TV e in podcast.