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Attentato nel centro di Mosca: ucciso il generale Fanil Sarvarov

today23 Dicembre 2025

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Scritto da Daniele Biacchessi

Ordigno magnetico sotto l’auto del generale Fanil Sarvarov: sospetti sui servizi ucraini, l’attacco dopo i negoziati di Miami.

E’ accaduto nel cuore di Mosca. Un ordigno con 300 grammi di tritolo ha colpito e ucciso il generale Fanil Sarvavov. capo della direzione addestramento operativo dello Stato Maggiore russo. Le prime indagini della procura russa affermano che tra le ipotesi al vaglio c’è quella che la bomba sia stata “piazzata dai servizi speciali ucraini”.

L’ordigno, di fabbricazione artigianale, era stato collocato con un magnete sotto la Kia Sorento di Sarvarov, vicino al sedile del conducente. L’esplosione è avvenuta quando il conducente ha azionato il freno. L’attentato è stato organizzato poche ore dopo la conclusione di un nuovo round di negoziati a Miami fra emissari americani, russi e ucraini, in cui però non ci sono stati colloqui diretti tra i rappresentanti di Mosca e Kiev come aveva proposto la Casa Bianca.

Chi era Fanil Sarvarov

Sarvarov, 56 anni, era nato nella regione di Perm, sui monti Urali. Si era formato nelle accademie militari delle forze corazzate e dello Stato maggiore. Tra il 1992 e il 2003 ha partecipato a operazioni di combattimento durante il conflitto osseto-inguscio e a operazioni antiterrorismo in Cecenia. Nel periodo 2015-2016 ha preso parte all’intervento delle forze armate russe in Siria. Ha avuto un ruolo anche nell’invasione dell’Ucraina. Nel 2024, aveva ricevuto dal presidente Putin il grado di generale luogotenente. Da qualche mese era a capo della Direzione per l’Addestramento operativo del ministero della Difesa.

Guerra ombra tra Russia e Ucraina

Sebbene Mosca attribuisca immediatamente la responsabilità dell’attentato ai servizi speciali ucraini, geopoliticamente questa dinamica va inserita in un contesto di tensione protratta da oltre tre anni e mezzo, dove le azioni non convenzionali e i “colpi di scena” dietro le linee sono diventati strumenti non ufficiali ma strategicamente rilevanti di pressione e deterrenza.

Negli ultimi due anni si sono verificati altri casi di alti funzionari militari russi morti in esplosioni all’interno di città o aree apparentemente sicure, che hanno alimentato la narrativa di una campagna di assassini mirati. Il caso più noto è stato quello del generale Igor Kirillov, ucciso nell’inverno del 2024 attraverso un ordigno nascosto su un monopattino elettrico nei pressi della sua residenza a Mosca; secondo le autorità russe, l’attentato sarebbe stato pianificato e coordinato da agenti dell’intelligence ucraina e da allora Mosca ha definito quell’episodio una “grave falla” nei propri sistemi di sicurezza.

Allo stesso modo, nel 2025 un altro alto ufficiale, il tenente generale Yaroslav Moskalik, è stato ucciso da un’esplosione in un’automobile parcheggiata nella regione di Mosca, episodio che fu anch’esso attribuito da Mosca a reti operative ostili legate a Kiev. Questi episodi, insieme alla morte di Sarvarov, tracciano una serie di attacchi simili che non solo evidenziano vulnerabilità nelle capitali e nei centri urbani russi, ma sollevano anche interrogativi sulla capacità di intelligence e controspionaggio russo di impedire infiltrazioni e azioni letali all’interno della propria architettura di sicurezza.

Questa sequenza di omicidi ha fatto parlare gli analisti internazionali di una strategia ibrida di guerra adottata da Kyiv o comunque di un conflitto che non si limita più ai fronti convenzionali in Ucraina ma si estende a tattiche di pressione asimmetriche all’interno della stessa Federazione Russa. Tali azioni possono servire sia a indebolire il morale dell’apparato militare nemico sia a costringere Mosca a riallocare risorse verso la sicurezza interna, sottraendole alla conduzione dell’offensiva o alla pianificazione strategica sul campo di battaglia.

Peraltro, lo scenario attuale mette in rilievo anche un’altra dimensione: l’uso di attentati come leva di influenza sulle dinamiche diplomatiche. L’uccisione di un generale di alto rango proprio poche ore dopo la conclusione di un nuovo round di negoziati a Miami—dove Stati Uniti, Russia e Ucraina hanno tentato di avanzare nel processo di pace senza colloqui diretti tra Mosca e Kiev—si presta a interpretazioni contrastanti.

Scritto da: Daniele Biacchessi


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