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La Polonia accusa Putin di aver violato il suo spazio aereo e abbatte alcuni droni. Mosca: non siamo stati noi

today11 Settembre 2025

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Droni russi abbattuti in Polonia, Varsavia chiama la Nato: Mosca nega, Mattarella avverte del rischio di un nuovo 1914.

Gli aerei dell’aviazione della Polonia si sono levati in volo in risposta alle ripetute violazioni dello spazio aereo durante un massiccio attacco russo sull’Ucraina e hanno abbattuto alcuni droni. I velivoli dell’Alleanza atlantica sono entrati in azione, tra questi, gli F-16 polacchi, gli F-35 olandesi, gli Awacs italiani, i Tanker Transport militari e i Patriots tedeschi.

Varsavia invoca l’articolo 4 della Nato, ma Mosca smentisce: “Non abbiamo inviato droni su territorio polacco. Pronti a consultarsi con la Polonia”. Interviene il segretario generale della Nato, Mark Rutte: “Il mio messaggio a Putin è chiaro: fermi la guerra in Ucraina, fermi l’escalation bellica, che ora sta praticamente montando contro i civili e le infrastrutture, e smetta di violare lo spazio aereo alleato. Inoltre, sappia che siamo pronti, siamo vigili e difenderemo ogni centimetro del territorio Nato”.

Le foto mostrano resti del drone di tipologia ‘Gerbera’

Le foto dei resti di alcuni dei sette droni rinvenuti sul territorio polacco mostrano che si tratta di ‘Gerbera’. Questo velivolo senza pilota è una versione più economica e semplificata dello Shahed-136 iraniano ed è progettato per missioni kamikaze, ricognizione e trasmissione di segnali per estendere il raggio operativo di altri droni. Sebbene siano spesso impiegati come esche, possono essere equipaggiati anche con piccole cariche esplosive fino a cinque chilogrammi.

Mattarella: siamo sul crinale del 1914

“Dall’Ucraina giungono segnali tutt’altro che rassicuranti, allarmanti sempre di più. Di fronte ai tentativi di dialogo per giungere a un cessate il fuoco e negoziare una pace giusta, duratura, definitiva, si vedono bombardamenti quotidiani diurni e notturni sulla popolazione civile ucraina”. Così il presidente della repubblica, Sergio Mattarella.

Il Capo dello Stato evoca l’estate dell’irresponsabilità, quel luglio del 1914 in cui nessuno voleva forse la guerra ma alla guerra mondiale si arrivò. Citando lo sconfinamento dei droni russi in Polonia, Mattarella afferma: “quello che allarma è che ci muoviamo su un crinale, per cui anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollabile”.

Che cos’è il “Gerbera”

Il Gerbera è un tipo di drone che sta emergendo come protagonista in questo episodio di tensione tra Polonia e Russia. È progettato essenzialmente come un bersaglio ingannevole o decoy, con costi molto inferiori rispetto ai droni da attacco veri come gli Shahed-136/Geran-1.

Caratteristiche tecniche e funzione tattica

  • È costruito con materiali leggeri, come legno compensato e polistirolo, per mantenerne basso il costo e la visibilità materiale.

  • Ha un’ala a delta (# forma “V” tagliata) simile allo Shahed-136, così da confondere i sistemi radar che distinguono i bersagli in base alla silhouette.

  • Viene usato, in operazioni più grandi, per sovraccaricare le difese aeree: l’idea è che l’avversario spenda munizioni costose o si distragga su bersagli meno pericolosi, mentre i droni più letali (o munizioni vere) passano inosservati o vengono meno contrastati.

Potenziali capacità offensive

Sebbene nella maggior parte dei casi il Gerbera sia un drone “ingannevole”, alcuni modelli sembrano poter trasportare piccole cariche esplosive o essere equipaggiati per ricognizione o trasmissione di segnali utili (per esempio per estendere la copertura operativa di altri droni). Non sempre dunque è mero “rumore tattico”.

Implicazioni strategiche dell’uso dei Gerbera

  1. Rischio di escalation: l’uso di decoy che sorvolano o entrano in territorio NATO può essere percepito come provocazione, anche se non accompagnato da azioni distruttive immediate.

  2. Stress sulle difese aeree: oppone una sfida tecnica: come distinguere rapidamente tra bersagli effettivamente pericolosi e “esche” per evitare spreco di risorse e mantenere prontezza operativa.

  3. Propaganda e percezione: la scoperta di detriti del Gerbera aiuta a rafforzare le accuse politiche nei confronti di Mosca, anche se quest’ultima nega ogni responsabilità. Mostrare prove fisiche (resti del drone) è un elemento chiave nel teatro mediatico della guerra moderna.

Scritto da: DANIELE BIACCHESSI


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