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Meloni in Parlamento: l’Italia non invierà soldati in Ucraina. Sugli asset russi bisogna rispettare la legge.

today18 Dicembre 2025

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Scritto da Daniele Biacchessi

Meloni ribadisce il sostegno a Kiev senza l’invio di truppe e frena sulla confisca dei beni russi: “Va rispettato lo stato di diritto”.

La premier Giorgia Meloni riferisce alla Camera e al Senato le posizioni del Governo sul conflitto tra Russia e Ucraina alla vigilia del Consiglio d’Europa previsto oggi. “La Russia si è impantanata in Ucraina in una durissima guerra di posizione a costo di enormi sacrifici. È importante quindi mantenere la pressione economica su Mosca. In ogni caso, l’Italia non invierà soldati in Ucraina”, dice Meloni che interviene sugli asset russi.

“Trovare una soluzione sostenibile è tutt’altro che semplice, considerando che qualsiasi strumento deve sempre rispettare le regole su cui poggia lo stato di diritto”, sostiene la presidente del Consiglio che continua ad attaccare le opposizioni, in particolare il M5s. “I colleghi grillini si scoprono pacifisti oggi ma quando erano al governo furono approvati 22 schemi di decreti ministeriali per 9-10 miliardi per le armi, 12,5 miliardi di euro per ammodernare la difesa poi portati a 25 miliardi”, afferma Meloni.

La reazione delle opposizioni

“Serve un bel bagno di realtà: gli stipendi reali qui crollano dal 2021 paurosamente; aumenta la spesa militare del 25%”, risponde il leader M5S Giuseppe Conte. “Gli italiani stanno attraversando un momento difficile e fanno i conti con una realtà che è sempre più dura”, incalza Elly Schlein segretaria del Pd. “Lei ha un’idea macchiettistica della politica estera e sta pattinando sulle ambiguità. Voi in Europa volete mantenere il diritto di veto. E volete mantenere l’Ue come alibi di quello che voi non potete e non volete fare”, ribadisce il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

Meloni: l’orientamento italiano

Pur escludendo esplicitamente l’invio di truppe italiane sul territorio ucraino, come ribadito da Meloni in Parlamento, l’Italia ha mantenuto e sviluppato un ruolo attivo nel contrasto all’aggressione russa secondo linee definite già all’inizio del conflitto e poi confermate negli ultimi anni. Questo impegno si articola su più livelli: politico-diplomatico, militare tramite attrezzature e formazione, partecipazione a gruppi di coordinamento internazionale, e contributi finanziari per la difesa e la ricostruzione.

Sul piano politico e diplomatico, Roma ha ribadito più volte il proprio sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina fin dagli inizi dell’invasione russa del 2022. Nel corso del 2024 e del 2025 il Presidente del Consiglio ha incontrato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky in più occasioni, sottolineando la volontà dell’Italia di essere parte attiva nel promuovere soluzioni che rafforzino la posizione dell’Ucraina sia sul piano europeo sia in ambito transatlantico. Questi incontri non sono stati solo simbolici ma hanno funto da cornice per accordi di cooperazione e sostegno reciproco in vari settori, oltre a segnare la partecipazione dell’Italia nelle principali sedi multilaterali come il G7 e l’Unione Europea.

Nel campo della difesa, sebbene l’Italia non invii truppe in Ucraina, il paese ha approvato diversi pacchetti di aiuti militari consistenti comprendenti equipaggiamenti letali e non letali, in linea con le esigenze delle forze armate di Kiev e nel pieno rispetto delle decisioni parlamentari italiane e delle deliberazioni comunitarie. Questi pacchetti includono sistemi di difesa, veicoli, materiali logistici e supporto formativo attraverso esercitazioni e corsi per soldati e tecnici ucraini. Inoltre, nell’ambito della NATO e delle coalizioni di coordinamento, Roma ha messo a disposizione personale e risorse per contribuire alla difesa collettiva dei Paesi alleati più vicini al fronte orientale, come attività di vigilanza aerea e impegno navale nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.

Sul fronte umanitario e di ricostruzione, l’Italia ha stanziato fondi e contributi per sostenere la popolazione ucraina colpita dalla guerra e per il ripristino delle infrastrutture civili. Ad esempio, Roma ha destinato milioni di euro per la gestione e il ripristino dei sistemi energetici e per la preservazione del patrimonio culturale danneggiato dal conflitto. Questi interventi mirano non solo ad alleviare le condizioni materiali in Ucraina ma anche a salvaguardare aspetti identitari e storici del paese, compromessi dall’offensiva russa.

Un altro aspetto fondamentale della politica italiana è la posizione sulle risorse finanziarie russe congelate nell’UE, tema citato anche nel discorso di Meloni ma che merita approfondimento. A livello europeo si sta infatti discutendo se utilizzare i beni e gli asset finanziari russi congelati (per un valore stimato di oltre 200 miliardi di euro) per supportare le esigenze di difesa e ricostruzione dell’Ucraina.

Molti leader europei, compresa la Germania, spingono per impiegarli come parte di un meccanismo di “prestito riparatorio” o attraverso strumenti di debito congiunto. Tuttavia, l’Italia ha espresso forti riserve su qualsiasi utilizzo di questi asset senza un solido fondamento legale e chiari strumenti di tutela contro possibili ritorsioni legali da parte di Mosca, sottolineando l’importanza di non violare i principi dello Stato di diritto e la disciplina finanziaria europea. Questa cautela riflette la doppia esigenza di sostenere Kiev e tutelare gli interessi economici e giuridici dell’Unione, bilanciando solidarietà e prudenza normativa.

Scritto da: Daniele Biacchessi


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