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Nuovo piano di pace di 28 punti allo studio di Russia e Usa

today20 Novembre 2025

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Scritto da Daniele Biacchessi

Washington e Mosca valutano un piano di pace in 28 punti mentre sul campo la pressione militare russa aumenta: vittime a Ternopil, allerta aerea in tutta l’Ucraina e caccia NATO in volo.

Russia e Stati Uniti tornano a trattare su un cessate il fuoco. Un funzionario americano ha confermato ad Axios che la Casa Bianca ha informato funzionari europei e ucraini sulla presenza di un nuovo piano di pace composto da 28 punti allo studio di Russia e Usa. La stesura del piano è guidata da Witkoff, che ne avrebbe discusso con l’inviato russo, Kirill Dmitriev, durante la sua visita negli Stati Uniti lo scorso ottobre.

Dmitriev ha espresso ottimismo sulle possibilità di successo del piano. L’amministrazione Trump ritiene che ci siano reali possibilità di coinvolgere ucraini ed europei, precisando che il possibile protocollo d’intesa verrà adattato in base al contributo delle varie parti. Vertice tra Zelensky e Erdogan. “L’Ucraina e’ costretta a difendersi e faremo tutto il possibile per migliorare le nostre difese aeree e la nostra aeronautica”, ha detto Zelensky.

La guerra continua

Sul piano militare, la pressione russa sugli ucraini non accenna a diminuire. L’intero territorio ucraino si trova in stato di allerta aerea: anche le autorità di diverse città della parte occidentale del paese hanno invitato i loro cittadini a prestare la massima attenzione. 25 persone sono morte in un attacco aereo russo nella città occidentale di Ternopil. L’aviazione polacca alza in volo i suoi aerei a causa dell’attacco russo contro obiettivi situati nel territorio dell’Ucraina. Anche la Romania, paese membro della Nato e confinante con l’Ucraina, ha mobilitato alcuni caccia.

Piano di pace e vita quotidiana sotto assedio

Mentre i leader internazionali discutono di piani di pace e negoziati politici, un’altra realtà molto concreta e meno visibile è quella che vivono i civili nei centri urbani dell’Ucraina occidentale. Il recente attacco su Ternopil, dove almeno 25 persone sono morte e decine sono rimaste ferite, illumina un aspetto drammatico ma meno “politico” del conflitto: la trasformazione della vita quotidiana sotto la paura costante degli allarmi aerei, delle sirene e delle interruzioni improvvise.

A Ternopil, uno dei palazzi colpiti dall’attacco è stato sventrato da missili e droni, provocando un incendio così rapido da impedire la fuga di molti inquilini. Secondo le ricostruzioni, le fiamme e il fumo tossico hanno saturato l’ingresso dell’edificio, intrappolando chi era ancora all’interno, mentre il rogo si propagava da piano a piano. Purtroppo non si trattava solo di distruzione materiale: tra le vittime ci sono anche bambini, e il trauma psicologico per i sopravvissuti e i residenti è profondo.

Ma il bombardamento non ha colpito solo le infrastrutture abitative. L’attacco ha provocato anche fuoriuscite di cloro nell’aria, rendendo l’atmosfera “irrespirabile” in alcuni quartieri. Le autorità locali hanno segnalato interruzioni dell’elettricità su larga scala, poiché impianti energetici strategici sono stati danneggiati. Questo ha costretto molti a fare i conti con la mancanza di luce, riscaldamento o acqua corrente nei giorni immediatamente successivi: condizioni che compromettono la sicurezza e la dignità di chi cerca di ricostruire una parvenza di normalità.

In contemporanea, l’allerta aerea è diventata una costante nella vita delle città occidentali. Le sirene risuonano di notte, interrompono il sonno delle famiglie e spingono molti a rifugiarsi in sotterranei o rifugi di fortuna, spesso mal equipaggiati. A peggiorare la situazione, anche nei Paesi confinanti come Polonia e Romania, si registrano tensioni legate alla difesa aerea. In diversi casi, le forze aeree polacche sono state mobilitate e hanno elevato lo stato d’allerta, facendo decollare caccia in risposta agli attacchi russi.

A livello sociale, le comunità locali devono adattarsi rapidamente: organizzano turni per andare nei rifugi, mantengono scorte di beni essenziali, cercano di proteggere i bambini e gli anziani. Chi può, rafforza le case; chi non può, vive in una costante tensione. Le emergenze ambientali (come la presenza di gas tossici) e le interruzioni infrastrutturali intensificano il senso di vulnerabilità e la fragilità quotidiana.

Scritto da: Daniele Biacchessi


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