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L'opinione

“Città 30”

today22 Gennaio 2024 158

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

A cura di Ferruccio Bovio

Tra le più grandi città italiane, Bologna è la prima ad introdurre il limite di velocità dei trenta all’ora sulle proprie strade. La duplice finalità è quella di raggiungere livelli più alti in quanto a sicurezza e più bassi in quanto a inquinamento.

Tuttavia, i dati in possesso della Polizia locale del capoluogo emiliano rivelano che  la maggior parte degli incidenti gravi verificatisi negli ultimi anni, più che da stili di guida corsaioli,  sono stati causati da momenti di distrazione (quasi sempre attribuibili all’uso del cellulare al volante) oppure da stati di alterazioni mentali dovuti ad alcol o a stupefacenti.

Ci domandiamo, quindi, se il vero rimedio efficace per migliorare la sicurezza di automobilisti, ciclisti e pedoni  non consista tanto nell’abbassare il limite dei 50 Km orari – ufficialmente previsto, per le aree urbane, dal Codice della Strada – quanto nell’intensificare la presenza di pattuglie dei vigili lungo le vie della Città. D’altra parte, a questa misura dei 30 all’ora, si oppongono decisamente anche gli operatori del trasporto locale: dai conducenti dei mezzi pubblici autobus che non riescono più a rispettare le loro tabelle di marcia, ai taxisti che hanno visto ridursi il numero delle loro corse.

In merito poi al fatto che questo nuovo provvedimento del Comune di Bologna possa rivelarsi utile anche per favorire una più spedita evoluzione green della Città, ci sembra lecito avanzare qualche perplessità. Infatti, se aumentano i tempi di percorrenza, aumenta pure  il congestionamento del traffico: e le auto in colonna – come è noto –  emettono una quantità maggiore di sostanze inquinanti…

Secondo il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini,   quella del comune di Bologna è una “scelta ideologica e insensata”, poiché  i problemi per i cittadini (ed in particolare per i lavoratori) rischiano di essere superiori ai presunti benefici per la sicurezza stradale. Benefici che, comunque, restano “una delle priorità assolute” per il Ministero.

Secondo voi, almeno per una volta, è il caso di dare ragione a Salvini?

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22 Gennaio 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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