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L'opinione

E un bel 5 in condotta per certi genitori?

today7 Ottobre 2024

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A cura di Ferruccio Bovio

Il ritorno del voto di condotta come elemento rilevante nella valutazione complessiva degli studenti, unitamente ai lavori socialmente utili per quelli di loro che vengono sospesi perché troppo indisciplinati, sono, indubbiamente, due degli elementi più caratteristici del provvedimento recentemente varato dal Governo in materia di organizzazione scolastica. Per la verità, qualche presa di posizione chiarificatrice, da parte delle istituzioni competenti, era un po’ attesa da tutti, soprattutto alla luce delle cronache degli ultimissimi anni che hanno registrato, con sempre più puntuale frequenza, episodi di una assurda violenza che si è scatenata non solo nei confronti dei ragazzi più fragili, ma anche – spesso e volentieri – contro gli stessi insegnanti. Ed in questo senso, ci pare che l’esecutivo Meloni si sia sforzato di inviare un messaggio di chiarezza a tutto l’universo scolastico, precisando che, d’ora innanzi, ad un 5 in condotta seguirà una inflessibile bocciatura e che una sospensione di oltre due giorni non potrà più essere comodamente vissuta in casa dinanzi alla playstation, ma andrà, invece, “scontata” prestando servizio in una struttura per disabili oppure magari impegnandosi nella manutenzione dei parchi pubblici.

Va detto subito che queste novità disciplinari hanno incontrato scarsissimi favori nei partiti di opposizione che vi hanno colto una certa propensione a privilegiare l’umiliazione sulla pedagogia. Infatti – a parere di alcuni loro esponenti – il disegno di legge che prevede i lavori socialmente utili per gli alunni violenti peccherebbe di approssimazione, attribuendo poteri di tipo giudiziario al consiglio di classe e trasformando, quindi, i professori in magistrati. Un passaggio troppo azzardato per chi ritiene che la scuola debba educare, ma non punire.

Tuttavia, a noi pare che il diritto stesso allo studio non possa prescindere dalla stabilità e dalla credibilità di un quadro operativo in cui la figura del docente sia rispettata e la sua autorità non sia ridotta ai minimi termini come, purtroppo, avviene ormai sistematicamente in molte realtà scolastiche del nostro Paese. In altre parole, se un insegnate non è messo nelle condizioni di poter svolgere tranquillamente il proprio lavoro, riuscirà mai a trasmettere sul serio il suo sapere ai ragazzi? Come potrà accompagnarne il percorso di formazione culturale e di maturazione personale se la sua dignità, agli occhi della classe, conta meno di zero?

Forse, a voler essere sinceri fino in fondo, dobbiamo pure riconoscere che, ad ostacolare un sereno e corretto funzionamento della scuola italiana odierna, contribuisce non poco anche l’atteggiamento iperprotettivo assunto da troppi genitori, i quali – convinti di avere messo al mondo dei semidei sempre infallibili e vincenti – non sono assolutamente disposti ad accettare che il proprio pargoletto torni a casa con un brutto voto sulla pagella o che venga tenuto in panchina da un allenatore perché c’è qualcun altro che gioca meglio di lui…

Non esiste però, norma di legge che possa impedire ad un padre o ad una madre di realizzarsi attraverso il percorso scolastico, sportivo o artistico dei figli, illudendosi, in tal modo, di riscattarsi da un’esistenza che li ha delusi e resi infelici…Andate, se non l’avete mai fatto, ad assistere ad una partita di calcio giovanile e vedrete che, dall’osservazione del tifo delle  famiglie a bordo campo, trarrete alcuni spunti che vi aiuteranno a meglio comprendere quello che poi succede nelle aule scolastiche…

 Ecco perché, a nostro avviso, se la scuola pubblica vuole arginare la marea montante di delegittimazione che si delinea all’orizzonte, un minimo di severità la deve, per forza, ripristinare.

E voi, amici ascoltatori, cosa ne pensate? Se siete (o siete stati) anche voi genitori di bambini e di adolescenti, vi riconoscete, almeno in parte, in certi errori dovuti ad un eccesso di protettività?

07 Ottobre 2024

Se avete considerazioni da fare su questi temi, potete scriverci al nostro indirizzo mail fb@nextcomitaly.com oppure su Facebook o Instagram
Saremo lieti di rispondervi

Scritto da: Giornale Radio

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