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L'opinione

È vero che “un pm che sequestra un cellulare è un pm che sequestra una vita”?

today19 Gennaio 2024

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

A cura di Ferruccio Bovio

Nel presentare la sua relazione annuale al Parlamento, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si è soffermato su alcuni aspetti progettuali che hanno suscitato l’ aperta disapprovazione del segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati, Salvatore Casciaro, il quale non ha esitato a criticare  quella che ha definito come “la voglia (da parte del Governo) di ridimensionare i poteri del pubblico ministero che già oggi sono, invece,  sottoposti ai continui controlli del procuratore  e del giudice”. Casciaro teme, pertanto, che ai suddetti controlli, Nordio intenda adesso aggiungere anche quello esercitato dalla politica.

Ma che cosa ha detto di così sconvolgente il ministro per destare tanto allarme tra non poche toghe italiane? Ebbene, non ci sono dubbi che ad alimentare il fuoco delle polemiche siano state soprattutto le parole che il Guardasigilli ha dedicato al tema delle intercettazioni, con particolare riferimento al passaggio in cui ha dichiarato che “un pm che sequestra un cellulare è un pm che sequestra una vita”. Proseguendo poi nel suo ragionamento, Nordio ha anche aggiunto che la mafia non rivela certamente al telefonino i suoi intenti criminali, mentre – di solito – nel cellulare, si trovano prevalentemente dettagli personalissimi che nulla hanno a che vedere con le inchieste della magistratura. Ci sono però – ha aggiunto testualmente il ministro – “vite intere che vengono rovinate perché un pubblico ministero in nome di questa cultura giurisdizionale e della Giustizia, per una banalità enfatica che non ha nessun ingresso nella razionalità giuridica, sequestra il telefonino. E poi, i dati sul cellulare, attraverso una serie di perversioni che transitano dai cancellieri agli avvocati, finiscono sui giornali”.

Pertanto, in materia di sequestro di dispositivi e sistemi informatici, il ministro della Giustizia ha preannunciato la  presentazione di un provvedimento governativo già per la prossima settimana, al fine di evitare quello che – a suo parere – è letteralmente “il rischio di cadere in un nuovobarbaro medioevo reso sempre più sinistro e duraturo dai limiti o dalle risorse risorse della tecnologia”.

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19 Gennaio 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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