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Emendamento sulle custodie cautelari: insorgono giornalisti e opposizione

today21 Dicembre 2023 26

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

A cura di Ferruccio Bovio

La Camera – con 160 voti favorevoli e 70 contrari – ha approvato, nell’ambito dell’esame della legge di delegazione europea, un emendamento presentato dal  deputato di Azione Enrico Costa (ma sottoscritto anche Italia Viva, da Più Europa e da diversi esponenti della maggioranza), che dispone il divieto totale della pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare fino al termine dell’udienza preliminare. In altre parole, come ha spiegato lo stesso Costa, scopo della norma è quello di eliminare una stortura dal nostro ordinamento, impedendo che vengano resi noti gli elementi compresi in questo tipo di provvedimenti giudiziari, come la cronaca degli arresti, gli interrogatori, le perquisizioni o i nominativi di chi viene coinvolto nelle indagini. Le ordinanze – sottolinea, infatti, il parlamentare di Azione – sono “piene di atti che devono restare segreti perché riguardano indagati e non imputati”. Pertanto, stiamo parlando di tutta una serie di notizie che, fino a ieri, erano ancora liberamente pubblicabili e che, invece, d’ora in poi, sulla base del voto appena espresso dalla Camera, non lo saranno più. E’ chiaro, quindi, che sull’altare della “presunzione di innocenza” di chiunque non sia ancora stato condannato, viene sacrificata – con inevitabile malumore di molti giornalisti – gran parte delle attività che caratterizzano, da sempre, la cronaca giudiziaria. E non a caso, da parte dei partiti di opposizione e di diversi organi di stampa, si è subito parlato di una “legge bavaglio” che mira essenzialmente a boicottare l’interesse generale: quello cioè, a che non venga mai a mancare un’informazione dettagliata su fatti penali che rivestono una rilevanza pubblica. Sia che si tratti di reati di mafia, di corruzione, di terrorismo o quant’altro.

D’altra parte però, quante volte un cittadino è finito nell’occhio di un ciclone mediatico che ne ha devastato totalmente la dignità personale ed ogni altro aspetto della sua vita privata, per poi magari sentirsi rivolgere – al termine di una tormentata Odissea – un imbarazzato “spiacenti, ci siamo sbagliati”?

Siete, dunque, d’accordo con Enzo Costa sul fatto che il rispetto e la tutela della privacy individuale debbano, comunque e sempre, prevalere sul diritto di cronaca?

Risultati del sondaggio sui nostri social:

Alla domanda, il 75% di voi ha risposto SI, mentre il 25% ha risposto NO. Grazie per aver partecipato al sondaggio di Giornale Radio, continua a votare con noi! Giornale Radio conta su di te.

21 Dicembre 2023

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Scritto da: Giornale Radio

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