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L'opinione

Guai ai vecchi

today14 Ottobre 2024 808

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A cura di Ferruccio Bovio

Con l’avvicinarsi della fatidica data del 5 novembre, la candidata democratica Kamala Harris chiama in causa anche la questione della salute fisica e mentale, cercando, in tal modo, di fermare l’attenzione degli elettori americani suoi quasi vent’anni in meno che dividono la sua età da quella di Donald Trump. La vicepresidente sta, quindi, diffondendo, in queste ore, un rapporto sulla sua anamnesi clinica e sul suo attuale stato di salute, per ribadire di possedere “la resilienza fisica e mentale” indispensabile per andare a guidare il Paese dalle stanze della Casa Bianca. Naturalmente (e ci mancherebbe altro…) il documento conferma che la Harris dispone di tutti i requisiti necessari “per svolgere con successo i doveri della presidenza, inclusi quelli di amministratore delegato, capo di stato e comandante in capo”. Questo richiamo alle energie fisiche ed alla lucidità mentale vuole, indubbiamente, essere una sorta di “punzecchiatura” e di sfida nei confronti del candidato repubblicano, il quale, dopo avere sbeffeggiato in lungo e in largo Joe Biden per via di una sua presunta demenza senile, viene ora a trovarsi nella difficile situazione di dovere, a 78 anni suonati – si perché adesso è lui il “vecchietto” – fornire chiarimenti esaustivi circa le sue condizioni di salute e di efficienza mentale. “Chi la fa la aspetti” recita un antico detto popolare o, più dottamente, di “legge del contrappasso” parlerebbero gli studiosi di Dante. Certo è che, almeno per il momento, dal quartier generale del Tycoon non è ancora pervenuta alcuna informazione chiarificatrice su questi temi, ma staremo a vedere…
Premesso che se fossimo elettori statunitensi, pur senza particolari entusiasmi, voteremmo per Kamala Harris, non possiamo però fare a meno di osservare che, francamente, tutto questo speculare o ironizzare sulla salute degli avversari politici ci pare del tutto scorretto, oltreché grossolano. Ci piacerebbe, infatti che, proprio nel pieno di questa campagna elettorale, si levasse pure qualche voce a ricordare che, in fondo in fondo, a guidare gli Stati Uniti verso la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale fu proprio un presidente che si muoveva su una sedia a rotelle…
Di questo passo, prima o poi (ma più prima che poi) per presentare una qualsiasi candidatura sarà necessario allegare al proprio curriculum anche una dettagliata descrizione del proprio corpo: dal tasso di colesterolo nel sangue agli impresentabili chili in sovrappeso, dall’esclusione di eventuali malattie ereditarie al numero di sigarette che si fumano al giorno…Insomma, di fronte al dilagare, Oltreceano, di certe tendenze di carattere quasi darwiniano, ci viene decisamente da rivalutare il piagnisteo che coinvolse un po’ tutti i nostri partiti politici quando, nel 2013, implorarono il recalcitrante ed ormai ottantottenne Giorgio Napolitano, di accettare la sua seconda rielezione al Quirinale.

E voi, amici ascoltatori, che opinione avete? Siete anche voi dell’idea che la politica contemporanea avrebbe urgentemente bisogno di qualche potente iniezione di fair play?

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

Se avete considerazioni da fare su questi temi, potete scriverci al nostro indirizzo mail fb@nextcomitaly.com oppure su Facebook o Instagram

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Scritto da: Giornale Radio

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