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Anche se, forse, la maggior parte di noi non sa nemmeno di cosa si tratti, scade fra tre giorni il termine per opporsi al caricamento dei nostri dati e documenti clinici nel Fascicolo Sanitario Elettronico. Chi intende negare il suo assenso a questa procedura, deve, dunque, affrettarsi a farlo, secondo le modalità che vengono illustrate sul sito del Ministero della Salute.
Possiamo dire che il fascicolo sanitario elettronico è oggi uno strumento dei servizi pubblici digitali largamente diffuso in quasi tutto il mondo e, tramite il quale, è possibile archiviare digitalmente (e, quindi, recuperare rapidamente in caso di necessità) la documentazione medica, completa sullo stato di salute psicofisico (passato e presente) di un determinato cittadino. In sostanza, anziché portarci dietro, ogni volta che andiamo a farci visitare, tutti i documenti della nostra storia clinica e farmacologica, ci viene data oggi l’opportunità di archiviare tutto online e di consentirne, quindi, l’accesso immediato alle varie strutture sanitarie.
Tuttavia, come si accennava, il cittadino che non desidera che tutti i suoi referti e dati sanitari confluiscano nel Fascicolo, è tenuto a comunicare la propria opposizione entro il 30 giugno: dopo di che, il trasferimento avverrà in modo automatico e non sarà più possibile impedirlo.
Sembrerebbe abbastanza scontato un consenso universale di fronte ad un’opzione che facilita, ad esempio, il compito dei medici che devono effettuare l’anamnesi di un paziente che non conoscono ancora e che viene ricoverato d’urgenza per la prima volta nel loro ospedale… invece, soprattutto sui social, sta creandosi un movimento di contestazione che ricalca, essenzialmente, quelli che, in tempi recentissimi, si sono opposti sia al green pass, che alle vaccinazioni anti covid. Anzi, probabilmente, se andassimo a verificare attentamente quali siano le voci che alimentano questo nuovo dissenso, scopriremmo che sono le stesse che, per due anni, ci hanno riempito la testa di concetti abbastanza astrusi che facevano riferimento ad una presunta “dittatura sanitaria” oppure all’esistenza di una sorta di “Spectre” intenta a controllarci anche quando siamo sprofondati nel sonno…
E’ innegabile, quindi, che presso una parte – per quanto minoritaria – della popolazione, una forte predisposizione alla diffidenza ed al sospetto costituiscono ancora una sorta di sbarramento ideologico ad accettare il cambiamento, anche nei sui aspetti più positivi. Speriamo, pertanto, che, adesso, certi indomiti paladini di una privacy nuovamente minacciata dai poteri oscuri, si sbrighino a far valere quel diritto al diniego che lo “Stato totalitario” italiano consente a tutti loro, dando così tregua alle loro tastiere almeno fino alla prossima pandemia…
E anche voi, cari ascoltatori, siete tra quelli che diranno il loro “no” entro domenica 30 giugno?
Risultati del sondaggio sui nostri social:
Alla domanda, il 50% di voi ha risposto SI, mentre il 50% ha risposto NO. Grazie per aver partecipato al sondaggio di Giornale Radio, continua a votare con noi! Giornale Radio conta su di te.
Se avete considerazioni da fare su questi temi, potete scriverci al nostro indirizzo mail fb@nextcomitaly.com oppure su Facebook o Instagram
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Scritto da: Giornale Radio
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