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Il presepio in classe, tra “pensiero critico” e pregiudizio ideologico

today22 Dicembre 2023 47

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

A cura di Ferruccio Bovio

Un gruppo di deputati di FdI ha depositato un disegno di legge che intende vietare ai presidi ed ai rettori di opporsi all’allestimento del presepio in classe se docenti, genitori o studenti chiedono di farlo. Spiega la principale promotrice dell’iniziativa, Valeria Mennuni, che  il provvedimento mira ad ostacolare “la trasformazione delle Sacre festività cristiane in altra anonima tipologia di celebrazione” ed a combattere “la discriminazione nei confronti degli alunni e delle rispettive famiglie praticanti la religione maggioritaria”, fermando così quelli che la parlamentare meloniana definisce degli attentati “ai valori e alla tradizione più profonda del nostro popolo”.

Non si è fatta attendere la reazione dell’Associazione Nazionale Presidi, che ha osservato come tutto ciò che ha a che fare con la cultura di un Paese (religione compresa) non possa essere imposto per legge. Pertanto, secondo la rappresentanza dei presidi, devono essere le singole scuole a valutare se sia opportuno o meno realizzare certe iniziative. Ed anche i sindacati degli insegnanti ritengono che compito della scuola sia quello di promuovere il pensiero critico e non quello di porsi come baluardo delle tradizioni.

Tuttavia, a ben vedere, il disegno di legge Mennuni non obbliga affatto gli istituti scolastici ad esporre i presepi nelle proprie aule come se fossero le fotografie incorniciate del presidente della Repubblica, ma si limita, invece, a rivendicare la libertà di scelta per chiunque – genitori, ragazzi, maestri o professori – desideri potervi celebrare le festività natalizie, con le modalità più classiche.

Non vi pare, quindi, che, da parte di chi afferma di voler promuovere “il pensiero critico”, ci sia stata, almeno in questa circostanza, una presa di posizione che, invece, sa molto di pregiudizio ideologico?

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22 Dicembre 2023

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Scritto da: Giornale Radio

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