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Nel commentare la vergognosa vicenda del bracciante indiano abbandonato lungo la strada a morire dissanguato, la premier Giorgia Meloni ha parlato di “atti disumani che non appartengono al popolo italiano”. E certamente, sarà difficile trovare qualche nostro connazionale che non sia rimasto inorridito di fronte al cinismo manifestato da chi non ha chiamato tempestivamente i soccorsi, da chi ha persino avuto l’agghiacciante idea di lasciare accanto ad un uomo che stava morendo (tra atroci sofferenze) una cassetta da verduriere contenete il suo braccio amputato oppure da chi – intervistato dal TG 1 – ha definito quella commessa dal povero Satnam, “una leggerezza che è costata cara a tutti”.
E in effetti, come intendeva testimoniare un film diretto da Antonio De Santis nel 1964, noi italiani saremmo per antonomasia “brava gente”. Però, forse, in alcune circostanze, lo siamo fino a che ci fa comodo…Siamo italiani anche quando indossiamo la veste da consumatore e pretendiamo di pagare i pomodori a prezzi talmente ridotti da risultare, chiaramente, incompatibili con le regolari retribuzioni e le garanzie assistenziali di chi ha faticato nelle piantagioni per raccoglierli. Siamo italiani pure quando dirigiamo le aziende della grande distribuzione e pretendiamo che le imprese agricole riducano all’osso i loro margini di guadagno: anche se, alla fine, l’osso non è tanto un elemento immaginario, ma è quello molto concreto del braccio o della mano di qualche lavoratore clandestino. E siamo italiani anche quando – come risulta da un’indagine condotta da Save The Children – affittiamo 55 metri quadrati ad una decina di questi individui disperati, pretendendo, da ciascuno di essi, 100 euro mensili per ogni posto letto occupato. Non c’è che dire, complimenti al fiuto per gli affari di chi si mette in tasca un migliaio di euro al mese per ogni tugurio (senza riscaldamento ed ovviamente senza acqua calda) che riesce a rifilare a qualche sventurato di turno…A proposito, per chi non lo sapesse, la vedova di Satnam, prima ancora di avere seppellito il marito, è già subito stata sfrattata…
Sia chiaro, non intendiamo assolutamente generalizzare ed attribuire a tutti quanti noi delle responsabilità penali che sono, invece, ben circostanziate ed individuali. Tuttavia, non abbiamo potuto fare a meno di soffermarci a riflettere sul fatto che spesso viviamo accanto a fenomeni odiosi come il caporalato od altre situazioni di sfruttamento disumano, senza nulla domandare alla nostra coscienza.
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Scritto da: Giornale Radio
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