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L'opinione

La bellezza dell’inchiostro e del pennino d’oro

today23 Gennaio 2024

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

A cura di Ferruccio Bovio

Oggi, 23 gennaio, si celebra la Giornata Mondiale della Scrittura a Mano. E stiamo parlando di una delle più antiche forme di comunicazione umane, passata però quasi in disuso, negli ultimissimi anni, a tutto vantaggio delle tastiere tipiche degli strumenti digitali. Negli Stati Uniti, questa ricorrenza viene denominata anche “festa delle penne” e, per alcuni, costituisce pure  un’ottima occasione per fare qualche raffinato regalo dal pennino d’oro.

Ormai, praticamente tutto quello che scriviamo – dagli appunti all’università ai messaggi d’amore – sembra non poter prescindere da quell’ immediatezza che, in effetti, ci viene offerta solamente dai nostri smartphone e dai nostri computer: tanto è vero che anche le cartoline e le buste delle lettere appartengono ormai ad un passato che ci appare piuttosto lontano.

Eppure, al di là del maggiore coinvolgimento emotivo che comportava  il comporre (o il ricevere) una lettera (meglio, tra l’altro, se scritta con una stilografica), rispetto a quello che si prova oggi dinanzi ad una “e – mail”, non dobbiamo neppure ignorare altri e più concreti  riflessi che il tramonto della penna rischia di produrre, a livello cognitivo, sulle nuove generazioni. 

Infatti, con una penna in mano, chi scrive allena  la memoria, la coordinazione tra la mano e l’occhio e, quindi, la percezione dello spazio e la concentrazione. Scrivere è, dunque,  un atto creativo alla pari del disegno: un’abilità manuale che non deve assolutamente andare perduta, pena la riduzione delle capacità di apprendimento e di elaborazione del pensiero. E non a caso, esistono autorevoli studi neuroscientifici che segnalano come l’area più ampia e sviluppata della corteccia cerebrale sia quella collegata ai movimenti più fini: quelli cioè, compiuti dalle mani e dalla bocca. Di conseguenza, il penalizzarne l’uso e l’esercizio può generare rischi che faremmo bene a non sottovalutare affatto.

In conclusione, cerchiamo, quindi, di non dimenticare  che l’arte della calligrafia rimane un’abilità importante che rappresenta, per ogni bambino, un passaggio fondamentale per il suo sviluppo cognitivo.

Anche a voi capita sempre più raramente di prendere una penna in mano?

Risultati del sondaggio sui nostri social:

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23 Gennaio 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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