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Oggi, lunedì 22 aprile, è la Giornata Mondiale della Terra, in cui l’umanità intera è chiamata a celebrare dei valori la cui trasmissione è divenuta sempre più essenziale anche per le generazioni future.
Milioni e milioni di persone festeggiano questa Giornata per celebrare la bellezza e la sacralità della vita sul nostro Pianeta. Siamo, infatti, tutti sempre più convinti di quanto sia universalmente fondamentale comprendere l’importanza di rispettare e di tutelare il mondo in cui viviamo non solo per la biodiversità, ma anche per la sopravvivenza stessa del genere umano.
Pertanto, il principio che presiede all’istituzione della Giornata Mondiale della Terra è quello che ogni individuo, a prescindere da quella che possa essere la sua condizione economica e sociale, abbia il diritto a vivere in un ambiente sano, equilibrato e sostenibile: e su questo tema pensiamo che sia piuttosto difficile non registrare la più ampia concordia di pareri.
Tuttavia, ci pare anche che, specialmente a partire dagli ultimissimi anni, alcune scelte politiche – in particolar modo a livello di Unione Europea – siano state alimentate da un po’ troppa faciloneria circa il fatto che le nuove attività connesse alla transizione energetica e climatica avrebbero saputo compensare, nel Vecchio Continente, le perdite di posti di lavoro riscontrabili nelle attività industriali tradizionali. Al momento attuale, considerata la schiacciante supremazia cinese in quanto a disponibilità di tecnologie rinnovabili, viene da pensare che l’economia europea, se vuole disperatamente rimanere a galla, debba per forza continuare ad appellarsi alle usuali sovvenzioni pubbliche che però, nel lungo periodo, sono ormai divenute impossibili da sostenere… Non vi sembra, pertanto, che alcune scelte incaute e precipitose come, ad esempio, quella di puntare tutto sull’auto elettrica (senza tenere conto delle pesanti e prevedibilissime ricadute sui livelli occupazionali nel settore della componentistica), siano, in larga misura, il frutto di un estremismo ambientalista, pericolosamente incapace di cogliere i quasi inevitabilieffetti distruttivi che nascono da una visione ideologica e dogmatica della transizione?
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22 Aprile 2024
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Scritto da: Giornale Radio
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