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A cura di Ferruccio Bovio
Proprio ieri, ci siamo domandati se – ed eventualmente in quale misura – gli appelli dei personaggi dello spettacolo a votare in un modo o in un altro possano realmente influire sugli esiti di una consultazione elettorale. Oggi torniamo, almeno a grandi linee, sul tema, dopo essere venuti a conoscenza delle opinioni espresse dal cantante italo – spagnolo, Miguel Bosè, sulla tragedia di Valencia. Proiettato, ultimamente, alla ribalta forse più dalle sue tesi aprioristicamente prevenute nei confronti della scienza ufficiale, che dai suoi ormai abbastanza lontani successi discografici, Miguel Bosè, questa volta, ha voluto intervenire (su Instagram) pure sui disastri naturali che noi – poveri sprovveduti – continuiamo ad attribuire (almeno in parte) a quei cambiamenti climatici che però, secondo il poliedrico artista, altro non sono se non una “messa in scena orchestrata” da chi occultamente tramerebbe contro la nostra sicurezza, realizzando malefiche operazioni segrete di ingegneria climatica.
Pertanto, tutte le vittime e le distruzioni che si sono registrate a Valencia sono – scrive testualmente l’autore di “Super Superman” – “senza dubbio la conseguenza già ampiamente documentata (da chi e dove ci piacerebbe poi saperlo…) di una somma di pratiche terribili e criminali messe in atto da governi che, tra distruzioni di dighe e bacini artificiali, e soprattutto con la pratica incontrollata dell’ingegneria climatica…stanno causando dolore, sofferenza e povertà”. Naturalmente, ognuno è libero di pensare e dire quello che vuole: anche se si tratta delle cose più strampalate. Tuttavia, specialmente nel periodo della pandemia, ci siamo più volte chiesti se certe affermazioni, al confine tra il complottismo politico e la follia, potessero davvero essere tollerate, anche nei casi in cui rischiavano seriamente di limitare la comprensione pubblica della scienza e condizionare, in maniera irresponsabile, il comportamento delle persone.
D’altra parte, come già insegnava Goebbels circa novant’anni fa, una menzogna, se più volte ripetuta, tende a diventare una verità. Pertanto, a voler essere un pochino “complottisti” anche noi, ve la sentireste di escludere che dietro le teorie di Bosè and company – così apparentemente ispirate ad una cristallina purezza di pensiero – non si nascondano, subdolamente, gli interessi dei grandi gruppi petroliferi e carboniferi mondiali, ai quali farebbe senz’altro comodo distogliere le nostre attenzioni dai guasti provocati dalle emissioni di CO2, per indirizzarle, invece, alla ricerca di una qualche fantomatica SPECTRE che si diverte a giocare con tifoni ed esondazioni?
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
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Scritto da: Giornale Radio
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