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A cura di Ferruccio Bovio
Secondo voi, un testo come quello del nostro Inno nazionale può veramente escludere qualcuno? È quello che pensa la ventottenne cantante Francesca Siano – in arte Francamente – senz’altro nota ai tele-spettatori di “X Factor”: talent show nel quale la gio-vane interprete ha raggiunto, nella scorsa edizione, il traguardo delle semifinali. Chiamata a cantare l’Inno di Mameli, in occasione di un evento sportivo, Francamente ha spiegato di essersi trovata in difficoltà, soprattutto dinanzi all’idea di dover digerire quella strofa iniziale che – come tutti sappiamo – esorta i “fratelli d’Italia” a destarsi da un ata-vico torpore. L’artista si è, pertanto, sentita avvolta da un dubbio (quasi amletico) sul come comportarsi: modificare l’anacronistica espressione “fratelli d’Italia” – retaggio di una cultura maschilista e, comunque, non inclusiva degli altri generi e orientamenti sessuali – oppure dire “no grazie” e rinunciare all’invito ricevuto? Tuttavia poi, dopo un’attenta riflessione, ha pensato bene di interpretare il canto risorgimentale nella sua versione originale, indossando però un abbigliamento di colore arcobaleno per ricordare, a tutti i presenti, che esistono anche le persone queer, quelle trans e quelle non binarie. Persone che non sono affatto “cittadini di serie B”.
Come, del resto, era prevedibile, le dichiarazioni dell’artista hanno finito per dare vita – sui social, ma non solo – a un acceso dibattito tra chi ha condiviso pienamente le sue posizioni, elogiandola per la sensi-bilità con cui ha saputo sollevare un tema così delicato e chi, invece, ha espresso la propria insofferenza nei confronti di questa ennesima manifestazione di “wokismo” esasperato. Tra questi ultimi, anche Giorgia Meloni, la quale – pur non facendo un riferimento diretto a Francamente – ha pubblicato su X un breve commento, nel quale definisce l’ Inno di Mameli come “il canto di un popolo che ha lottato per la sua libertà e la sua unità. Ogni parola racchiude la nostra storia, il nostro orgoglio, il nostro senso di appartenenza”. In conclusione, amici ascoltatori, tornando alla nostra domanda iniziale, saremmo sinceramente curiosi di sapere se qualcuno di voi si sia mai sentito escluso o discriminato – per motivi sessuali, etnici o religiosi – ascoltando le prime parole dell’ Inno di Mameli.
Credits Foto: IPA Agency
14 Febbraio 2025
Scritto da: Redazione
Il Timone di Daniele Biacchessi è il punto pomeridiano sulle principali notizie della giornata: ospiti di primo piano, commenti, analisi, anticipazioni. Narrato dal direttore editoriale di Giornale Radio.
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