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Oggi, 12 aprile, celebriamo la Giornata Mondiale dei Viaggi dell’Uomo nello Spazio. Fu, infatti, proprio in questa data del 1961 che il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin compì un volo orbitale intorno alla Terra, diventando così il primo uomo a viaggiare nello spazio. Otto anni dopo, saranno, invece, due astronauti americani i primi uomini a raggiungere la Luna. Da allora, bisognerà attendere fino al 1975 per poter assistere ad una missione nello spazio che avesse caratteri di internazionalità: cosa che, appunto, avverrà il 7 luglio di quell’anno, giorno in cui la navicella statunitense Apollo si aggancerà a quella sovietica, Soyuz. In quella occasione, verranno poste le basi per completare un lungo lavoro di ricerca scientifica e tecnologica destinato a sfociare – nel 1998 – nel lancio della Iss (la Stazione Spaziale Internazionale), occupata a turno da astronauti di diverse nazionalità, i quali si alternano tra di loro, compiendo un giro attorno alla Terra ogni 90 minuti.
Attraverso i viaggi nello spazio della Iss siamo oggi in grado di monitorare la superficie terrestre per controllare i cambiamenti del territorio e rilevare, ad esempio, quali siano le zone disabitate. Oppure, grazie alle fotografie che la Stazione ci invia, possiamo osservare lo sviluppo degli uragani sugli Oceani. Inoltre, fatto di assoluta rilevanza scientifica è pure quello che, dai numerosissimi esperimenti che si effettuano in orbita, spesso scaturiscono nuove ed importanti conoscenze in campo medico.
Oggi, l’umanità progetta di colonizzare altri mondi, a cominciare da Marte e non dobbiamo nasconderci il rischio che, intorno allo spazio, oltre agli interessi di tipo squisitamente scientifico ed esplorativo, se ne affermino, in maniera sempre più preponderante, anche altri di natura strettamente militare. Tuttavia, i viaggi nello spazio che, per ovvie ragioni economiche, non sono certo ancora alla portata di tutti, prima o poi diventeranno una cosa scontata e naturale per chiunque di noi: un po’ come volare da Roma a Milano in circa settanta minuti…
Per ora però, dobbiamo accontentarci di continuare a volare soltanto con la nostra fantasia e di cominciare a sondare il mistero dell’universo, utilizzando magari la via dei messaggi satellitari.
Oggi, infatti, la tecnologia ci consente già di inviare, attraverso i satelliti, qualunque nostro pensiero nel cosmo. E’ un’opportunità che vi affascina?
Risultati del sondaggio sui nostri social:
Alla domanda, il 67% di voi ha risposto SI, mentre il 33% ha risposto NO. Grazie per aver partecipato al sondaggio di Giornale Radio, continua a votare con noi! Giornale Radio conta su di te.
12 Aprile 2024
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Scritto da: Giornale Radio
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