Per il PD, Ilaria Salis non va a Strasburgo

L’eventualità di una candidatura di Ilaria Salis nelle liste del Partito Democratico alle prossime elezioni europee è stata, dunque, esclusa in via ufficiale dalla stessa segretaria Elly Schlein. Il che non pregiudica, ovviamente, il fatto che la maestra elementare di Monza – detenuta da oltre un anno nelle carceri di Budapest- possa, comunque, trovare un suo spazio politico in qualche altro schieramento elettorale. Non è nostra intenzione esprimere giudizi di valore sulla sua vicenda personale, sebbene la lunga carcerazione preventiva, la possibilità di una condanna a 24 anni (che ci sembra francamente eccessiva), il guinzaglio, le catene e i topi  in cella, non possano fare altro che confermare le nostre perplessità sull’approccio avuto dalla giustizia ungherese nei suoi confronti. Tuttavia, siamo pure dell’idea che bene abbiano fatto sia la Schlein (e prima di lei il presidente del PD Bonaccini) a non dare ascolto a certe sirene che suggerivano l’inserimento della Salis tra i papabili per il Parlamento europeo. Innanzitutto perché l’Italia, tenuto conto delle condizioni in cui si vive nelle nostre patrie galere, non ci pare possa seriamente esibire tutte quelle carte in regola che lo autorizzerebbero ad elevare una propria cittadina a simbolo di persecuzione giudiziaria…è vero che è stato il Bel Paese a dare i natali a Cesare Beccaria, ma è altrettanto vero che, nei primi due mesi del 2024, nei suoi istituti di detenzione si sono già registrati ben venti casi di suicidio.

Inoltre, ci domandiamo anche se veramente una persona che – non lo diciamo noi, ma lo mostrano i video – ritiene normale partire da Monza per andare a Budapest a sprangare qualche estremista di destra, avrebbe potuto davvero rappresentare il profilo giusto dell’europarlamentare che va ad iscriversi nel gruppo del Partito Socialista Europeo, condividendone politiche e, soprattutto, modalità di azione…