Rispetto

A cura di Ferruccio Bovio

Per il 2024, il Dizionario Treccani ha individuato nel termine “rispetto” la “parola dell’anno”, sottolineando come questo un vocabolo dovrebbe essere “posto al centro di ogni progetto pedagogico, fin dalla prima infanzia”. Il concetto di “rispetto” inteso, quindi, come un vero e proprio valore al quale ispirare tutte le forme di socializzazione umana: dalla scuola al lavoro, dalla politica alle relazioni affettive. Negli ultimi decenni, lo spazio di applicazione della parola “rispetto” si è decisamente ampliato, estendendosi anche ad ambiti che un tempo – magari colpevolmente – ignorava come l’ambiente, gli animali o la sfera sessuale: e pertanto, come spesso succede quando di una parola se ne fa un uso un po’ troppo generalizzato, si è finito, probabilmente, per annacquarne il significato originario.

In questo senso, ci sembra, dunque, più che apprezzabile la scelta operata dal Dizionario Treccani se ha inteso, in qualche modo, recuperare pienamente l’importanza che ognuno di noi dovrebbe attribuire ai comportamenti rispettosi, vissuti – tanto per citare un’espressione usata dal Dizionario stesso – con un “sentimento e atteggiamento di stima, attenzione e riguardo che si traduce in azioni concrete”.
Tuttavia, basta guardarsi un po’ intorno per comprendere come oggi la riproposizione di certi contenuti etici legati all’idea di “rispetto”, tutto possa risultare tranne che un compito agevole. Sinceramente, a noi di rispetto sembra, infatti, di vederne davvero pochino in tutto questo mare di violenze fisiche e verbali che, quotidianamente, ci circonda… al punto che, desolati, ci viene da pensare che, forse, sarebbe stato il caso di insignire il termine “rispetto “ non tanto della qualifica di “parola”, quanto di quella di “anacronismo” dell’anno…Siete d’accordo con noi?

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18 Dicembre 2024