Se Chiara Ferragni non è più una fata turchina…

Il “caso Ferragni” continua ad imperversare su tutti i media che, ogni giorno, ci segnalano il calo reputazionale della nostra più popolare influencer, a seguito  della sanzione comminatale dalla Commissione Antitrust per una pubblicità ingannevole che induceva i consumatori a credere che, dall’acquisto di un pandoro Balocco griffato Ferragni, sarebbe derivato un tot destinato all’ospedale Regina Margherita di

Torino. Di conseguenza, gli Italiani, al momento, stanno rivedendo l’entusiastico giudizio che, fino a ieri, davano sull’abilissima imprenditrice cremonese, riducendo gli acquisti dei prodotti da lei suggeriti.

Detto ciò, ci domandiamo come sia possibile che, in Italia, superata una prima fase di doverosa informazione, si continui a trattare la questione Ferragni – Balocco come se fosse un problema nazionale di interesse primario. Da un giorno all’altro, quella che era considerata una sorta di fata turchina del nostro tempo, diventa una copia  bionda di Crudelia Demon…Ancora una volta, a sorprenderci è la mancanza di misura che, nella nostra società, spadroneggia indisturbata, passando dai giornali più accreditati fino ai tavolini dei bar sport…Ancora una volta, dobbiamo purtroppo riscontrare l’eccessiva attenzione che viene dedicata ad un fatto che, in fondo, è di un’importanza decisamente marginale…Dinanzi ad un Paese che invecchia inesorabilmente, che stenta a far fronte alle pensioni e alle prestazioni sanitarie o che ha un debito pubblico da far rabbrividire, davvero Chiara Ferragni merita tutta questa attenzione – quasi morbosa – che, ormai due settimane, siamo un po’ in troppi a riservarle?

Credits: Agenzia Fotogramma