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L'opinione

Settant’anni di televisione

today3 Gennaio 2024

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

A cura di Ferruccio Bovio

Oggi, 3 gennaio, la televisione italiana compie ufficialmente i suoi primi 70 anni. Fu, infatti, in quella data del 1954 che la prima “signorina buona sera” della nostra storia – tale Fulvia Colombo – annunciò l’inizio del regolare servizio di trasmissioni televisive da parte della RAI. Gli abbonati, al momento, erano soltanto 90, ma dopo circa un anno sarebbero già diventati novantamila: indubbiamente niente, rispetto alla totalità della popolazione italiana, ma possiamo, comunque, affermare che un virtuoso percorso di unificazione nazionale si era ormai avviato. Ci sentiamo, infatti, di dire che, ai fini dell’unità d’Italia, la RAI e l’Autostrada del Sole abbiano fatto molto di più di Garibaldi e di Cavour messi insieme…In un Paese, in via di ricostruzione dai lutti e dalle macerie lasciati dai bombardamenti anglo – americani, il contributo fornito dalla nuova scatola magica al superamento dell’analfabetismo, alla crescita culturale ed alla formazione di un linguaggio che fosse comune e comprensibile in tutta la Penisola fu assolutamente decisivo. Certo, nel 1954, il prezzo di un televisore era ancora proibitivo per la stragrande maggioranza delle nostre famiglie, ma le carenze finanziarie vennero, in qualche modo, colmate dai bar, dai circoli ricreativi ed in certi casi (come, ad esempio, quello di “Lascia o raddoppia”) persino dai cinema, che aprivano le proprie sale per consentire alla gente di seguire le prime appassionanti trasmissioni e quei loro mitici protagonisti che, non a caso, sono poi un po’ tutti entrati a far parte della nostra memoria.

Grazie alla TV, hanno varcato la soglia delle case italiane il divertimento, lo sport, il teatro, le riduzioni televisive dei grandi classici della letteratura, le prime inchieste a sfondo socio – economico ed il progetto denominato  “Telescuola” – vi ricordate del maestro Manzi ? – dedicato a quell’altissima percentuale di cittadini che ancora non sapevano leggere e scrivere. Progetto che fu, tra l’altro, premiato dall’ONU, nel 1965, quale miglior programma nella lotta all’analfabetismo.

Col tempo, la televisione italiana – sia pubblica, che privata – ha gradualmente rinunciato a svolgere un ruolo di tipo “educativo” per dedicarsi prevalentemente a quello dell’intrattenimento: per fortuna, sono sopravvissuti almeno i telegiornali, attraverso i quali, ogni giorno, centinaia di milioni di individui, in tutto il mondo, si tengono aggiornati su quanto avviene intorno a loro.

Se avete la curiosità o la nostalgia di andare a riscoprire quelle antiche trasmissioni in bianco e nero, tra you tube e piattaforme varie c’è solo l’imbarazzo della scelta. Vi è già capitato di volerlo fare?

Risultati del sondaggio sui nostri social:

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3 Gennaio 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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