E’ il Babbo Natale che non esiste a segnare la fine dell’infanzia?

Per tutti, prima o poi, viene il momento in cui si comincia dubitare dell’esistenza di Babbo Natale. Ed anche per i genitori (o, in certi casi, gli insegnanti) arriva l’ora in cui bisogna decidersi ad affrontare l’argomento, anche a costo di dare ai  bambini una cocente delusione.

Ed a questo proposito, uno studio dell’Università del Texas a Dallas,  spiega che “i bambini, in genere, iniziano a distinguere la fantasia dalla realtà durante gli anni prescolari, ma la loro fiducia nell’esistenza di un singolare Babbo Natale magico spesso continua fino all’infanzia media”. In particolare, la stessa ricerca ha appurato che lo scetticismo, circa la figura del vecchio bonaccione che distribuisce regali in ogni parte del mondo,  incomincia a farsi largo verso gli otto anni, anche se sono stati rilevati casi di bambini che già a tre o quattro anni mostravano di non credere a Babbo Natale, mentre, all’opposto, è stato segnalato anche qualche ostinato sognatore che, invece, ci ha creduto fino alla verde età di 16 anni ! Comunque, l’indagine americana, riferisce che, di solito, a far cadere anche le barriere delle più ingenue illusioni è la rivelazione che viene trasmessa da qualche compagno di classe.

Sono ben poche, almeno a nostro avviso, le emozioni che, in quanto a fascinazione magica, possano anche soltanto lontanamente avvicinarsi a quelle che un po’ tutti abbiamo provato, svegliandoci prestissimo la mattina del 25 Dicembre per andare a conoscere le sorprese che ci aspettavano sotto l’albero… e, per molti di noi, la scoperta della verità non costituisce certamente un bel ricordo…

Pertanto, secondo voi, sono proprio quegli attimi di disillusione a segnare la fine dell’infanzia?