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L'opinione

Un Codice di accanimento stradale?

today16 Aprile 2024

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A cura di Ferruccio Bovio

Sabato scorso, si è tenuta a Milano una manifestazione per protestare contro la riforma del Codice della Strada, recentemente approvata dalla Camera. E si tratta di modifiche normative che potrebbero incidere notevolmente sulla vita di tutti i cittadini.

In generale, coloro i quali esprimono la propria contrarietà alla riforma in questione, lo fanno prendendone di mira l’impianto base che appare piuttosto distratto sul tema della velocità elevata che – va ricordato – risulta essere ancora la principale causa di incidenti mortali,  preferendo, invece, concentrarsi sull’inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi guida usando il telefono o sotto effetto di sostanze.

Ed effettivamente, nella bozza di questo nuovo Codice della Strada non figurano interventi mirati alla riduzione delle velocità, sia sulle strade urbane, che su quelle extraurbane: anzi, sembra che il ministero dei Trasporti abbia addirittura in programma di imporre dei limiti all’autonomia delle amministrazioni locali nell’installare autovelox, vietandoli sotto ai 50 chilometri all’ora in città, e sotto ai 90 all’ora nelle strade urbane ed extraurbane. Inoltre, i comuni saranno anche tenuti a giustificare al ministero stesso la decisione – presa, ad esempio, a Bologna – di introdurre limiti inferiori ai 50 chilometri nelle aree urbane.

Maggiore attenzione viene, invece, prestata dalla Riforma alle misure di carattere repressivo, tra le quali spicca l’abolizione del cosiddetto “stato di alterazione”, fino ad oggi necessario per essere accusati di reato di guida sotto l’effetto di sostanze. Di conseguenza, con l’entrata in vigore della nuova disciplina, per finire nei guai basterà la semplice positività al test relativo alla presenza di sostanze nel corpo.

Tra l’altro – scelta davvero severa – la cancellazione dello “stato di alterazione” comporterà la revoca della patente fino a 3 anni per chiunque verrà trovato anche soltanto con minime tracce di sostanze all’interno del proprio organismo: il che significa che la sanzione andrà applicata anche se si è fatto uso di sostanze diversi giorni prima del controllo e, quindi, anche dopo che gli effetti dovuti alle suddette sostanze saranno da tempo svaniti.

Adesso, il testo licenziato dalla Camera passerà all’esame del Senato e, francamente, ci auguriamo che nell’aula di Palazzo Madama prevalga un pochino di misericordia in più nei confronti di chi si mette al volante essendosi magari limitato ad accompagnare il suo panino con una innocua birra al bar…

Altrimenti, dinanzi a certe forme di accanimento,  a noi va via veramente la voglia di uscire di casa…

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16 Aprile 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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