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A cura di Ferruccio Bovio
L’assoluzione perché il fatto non sussiste di Matteo Salvini segue a ruota quella appena pronunciata anche in favore dell’altro Matteo della politica italiana: quel Renzi che è stato prosciolto dalle accuse mossegli relativamente al caso “Open”, dopo un calvario che, nei suoi cinque anni di durata, non ha risparmiato nemmeno i suoi genitori. Naturalmente, tutto è bene quello che finisce bene, anche se non vi possiamo nascondere che queste vicende – come alcune altre che le hanno precedute – finiscono sempre per suscitare in noi un certo rammarico: non è, infatti, per nulla confortante osservare come la pervicacia (tutta nostrana) dell’idea che la via giudiziaria al potere sia, tutto sommato, quella più rapida ed efficace, rimanga – a oltre trent’anni dal suo inizio con l’esperienza talvolta tragica di “Mani Pulite” – ancora fortemente radicata in ambiti tutt’altro che irrilevanti della politica italiana.
È vero che, probabilmente reso più smaliziato da una serie infinita (e sempre meno credibile) di processi avviati sulla base di scarsi elementi di colpevolezza – ma, comunque, assolutamente distruttivi sul piano mediatico – l’elettore medio, come del resto dimostra il risultato delle recenti elezioni in Liguria, è diventato un tantino più difficile da suggestionare…tuttavia i casi Renzi e Salvini sono oggi a testimoniare – se mai ce ne fosse ancora stato bisogno – della pericolosità che è insita nel consentire ad un qualunque PM di assurgere al ruolo di protagonista unico e assoluto di un’indagine penale, potendola egli condurre con discrezionalità sostanzialmente illimitate.
Ecco perché ci pare che la separazione delle carriere, prevista dalla riforma Nordio, possa rappresentare una valida forma di tutela democratica e liberale dinanzi a certe derive pericolosamente autoreferenziali. E a questo proposito, nella nostra letterina a Babbo Natale, vogliamo esprimere il forte auspicio che pure le forze politiche che attualmente sono all’opposizione, comincino a riconsiderare certi loro atteggiamenti di totale chiusura nei confronti di alcune proposte legislative che sono ispirate ad un più chiaro e ragionevole garantismo. In fondo, se è vero che – almeno sino ad oggi – le indagini delle varie procure italiane sono parse orientate prevalentemente verso un particolare indirizzo politico, non sono comunque neanche mancati, in passato, esempi nei quali a finire nel vortice della mala giustizia – per chi non la ricordasse, segnaliamo la “via crucis” di Ottaviano Del Turco – sono stati proprio anche esponenti di quei partiti che oggi alzano, forse senza adeguatamente riflettere, le loro barricate contro ogni ipotesi di riforma della giustizia.
Credits Foto: Agenzia Forogramma
23 Dicembre 2024
Scritto da: Giornale Radio
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