Una nota della Coldiretti sottolinea come, causa della cementificazione e dell’abbandono, l’Italia abbia perso quasi il 30% dei suoi terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo, con la superficie agricola utilizzabile che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed ha provocato effetti negativi sulla manutenzione e sulla pulizia del territorio, oltreché sulla tenuta idrogeologica del Paese. Ad esempio, come conseguenza delle coperture artificiali, il suolo non riesce più a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie, aumentando così la pericolosità idraulica del territorio nazionale. L’effetto è, quindi, quello che oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni: il tutto, anche a causa del cambiamento climatico in atto che è caratterizzato da una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, con sfasamenti stagionali, con il rapido passaggio dal sole al maltempo e con precipitazioni brevi ed intense.
02 Marzo 2024
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