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A cura di Ferruccio Bovio
Il missile – lanciato dal Libano verso la zona a prevalenza di popolazione drusa situata all’estremo nord di Israele – cadendo su un campetto di calcio, ha causato, come è noto, almeno 12 morti (soprattutto bambini e ragazzi) ed oltre 30 feriti, dei quali almeno 6 restano in gravissime condizioni.
Spesso, quando ci si occupa di questioni che riguardano il Medio Oriente, capita di imbattersi in qualche situazione che fa riferimento ad una corrente culturale e religiosa, che, fino ad oggi, ha conservato orgogliosamente la propria autonomia, rispetto a tutte le altre dottrine che dettano legge in quella travagliata area del nostro Pianeta. E stiamo parlando della componente drusa, tornata, in queste ultime ore, nuovamente nell’occhio del ciclone perché drusi erano, appunto, i ragazzini che hanno scoperto sulla propria pelle quanto alto possa, alle volte, risultare il prezzo da pagare per un po’ di innocente divertimento.
Già, ma chi sono i circa novecentomila Drusi distribuiti prevalentemente tra Libano, Giordania, Siria e Israele? Possiamo, innanzitutto, dire che costituiscono un popolo (arabo) che non dispone di un territorio nazionale autonomo e ben delimitato, ma che si è, invece, sempre adattato a coesistere pacificamente con le genti che numericamente prevalgono in un determinato Paese ospitante. Seguono una religione abbastanza criptica che, comunque, affonda le sue radici nel monoteismo islamico – ebraico: i loro testi sacri sono, infatti, la Bibbia ed il Corano, anche se non disdegnano di attingere spunti filosofici qualificanti pure dall’induismo e dal pensiero platonico. Ad esempio, i Drusi credono – unici in tutta l’area mediorientale – nella reincarnazione delle anime dopo la morte e lasciano, comunque, che il loro culto rimanga avvolto da un alone di mistero: al punto che la conversione di elementi estranei alla religione drusa non è assolutamente consentita.
Tradizionalmente, i Drusi – pur costituendo delle comunità particolarmente unite al loro interno – si sono tuttavia sempre distinti per la lealtà dimostrata nei confronti delle istituzioni e delle norme che governano i Paesi in cui vivono. E la conferma di questa loro predisposizione al rispetto dei vari ordinamenti statali, viene proprio da Israele, dove i Drusi rappresentano un decimo della cittadinanza araba, la quale costituisce, a sua volta, il 20% della popolazione totale. Ebbene, anche nella società israeliana i gruppi di appartenenza drusa si sono storicamente integrati senza porre od incontrare alcun ostacolo: tanto è vero che non è infrequente rilevare che, ad occupare persino alcune delle posizioni di più alto rango nelle forze armate di Gerusalemme, si trovano, talvolta, proprio dei cittadini israeliani di appartenenza drusa.
Credits Foto: Wikipedia CC BY-SA 3.0
Scritto da: Giornale Radio
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