Elezioni amministrative in Turchia, Erdogan sconfitto: all’opposizione Istanbul, Ankara e le grandi città

Il Presidente turco Erdogan esce sconfitto sul piano politico dalle amministrative del week end. Dopo la vittoria di misura alle presidenziali dello scorso anno, Erdogan e il suo Akp perdono le elezioni. Imamoglu riporta gli elettori repubblicani alle urne e riconquista la metropoli sul Bosforo affermandosi di fatto come leader dell’opposizione. Le prime cinque grandi città della Turchia come la capitale Ankara, la ricca Istanbul, la cosmopolita Smirne, Bursa e Adana hanno scelto i candidati del Chp, il principale partito di opposizione. I piccoli e medi centri dell’Anatolia centrale, tradizionalmente feudo dei conservatori, hanno ribadito il loro sostegno all’Akp. Ad Ankara il sindaco uscente Mansur Yavas stacca il rivale di oltre 10 punti, a Smirne Cemil Tugay guida la corsa con ampio distacco. Ma è sul Bosforo che si consuma lo smacco più umiliante per Erdogan. Il sindaco di Istanbul uscente, Ekrem Imamoglu, è riuscito nell’impresa di motivare un’opposizione intimorita e delusa dopo la sconfitta alle ultime presidenziali. “Oggi i nostri elettori hanno preso una decisione molto importante, hanno deciso di stabilire una nuova politica in Turchia“, dice Ozgur Ozel, il presidente del Chp, che manda un messaggio di unità: “Non c’è nessun perdente in questa vittoria. Il nostro successo non sarà la sconfitta di nessuno. Non vogliamo che nessuno si senta perso, qualunque sia il partito per cui ha votato”. Rispetto alle comunali del 2019, l’affluenza è scesa dall’85% al 76%. E l’astensione sembra aver penalizzato soprattutto il governo e manda un messaggio chiaro a Erdogan e al suo gruppo di potere in un Paese in cui l’inflazione è al 67% e la lira è sprofondata rispetto al dollaro.