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today30 Ottobre 2024
A cura di Daniele Biacchessi
La banda scoperta dagli investigatori di Milano vendeva informazioni segrete e delicate per la nostra sicurezza nazionale a servizi di intelligence stranieri, in particolare agli israeliani. Secondo i Carabinieri che Calamucci avrebbe messo «a disposizione i dati dalle banche dati strategiche e si sarebbe reso disponibile alle attività d’intelligence a pagamento. In cambio gli israeliani avrebbero proposto «una partnership» per trasferire «informazioni di interesse per il cliente Eni. Si parla del monitoraggio degli attacchi hacker condotti da organizzazioni vicine al governo russo o del contrasto del finanziamento alla società russa di mercenari “Wagner Group”. E ancora, l’intercettazione di fondi e movimenti bancari in Europa ed in Italia legati agli interessi russi ed in particolare di “colpire” un cittadino russo di nome Costantin.
I file venivano estratti dalla banca dati interforze con la collaborazione di poliziotti infedeli, ma anche utilizzando un vecchio archivio dei carabinieri del Ros, in possesso di uno dei collaboratori. L’hacker Samuele Calamucci aveva accesso ai server dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza. Il gruppo si vantava di avere appoggi politici: Calamucci racconta infatti di essere stato molto vicino all’ex sottosegretario alla Difesa del Movimento 5 Stelle, Angelo Tofalo. E in affari con Mirko Lapi, un collaboratore strettissimo dell’ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.
Secondo Calamucci gli israeliani non si muovono da soli. Ma agiscono anche per conto di altre intelligence estere. Il riferimento è Enzo De Marzio, un ex carabiniere dei Ros, che dai reparti speciali avrebbe portato via anche un pezzo dell’archivio. De Marzio, scrivono gli investigatori, è quello che «fornisce al gruppo contatti, intelligence straniere e clienti di altissimo profilo». «Metà dei dati – continua Calamucci, riferendosi agli israeliani – servono per combattere Wagner», la brigata russa che lavora in Africa. «Mentre metà dei dati li hanno dati al Vaticano”.
Credits Foto: Pexels
30 Ottobre 2024
Scritto da: Giornale Radio
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