La Procura di Biella: è stato Pozzolo a sparare

La Procura della Repubblica di Biella ha notificato al parlamentare di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari relativamente all’episodio avvenuto la sera di San Silvestro a Rosazza, quando un colpo, partito dalla pistola dell’uomo politico, ferì un uomo di 31 anni che partecipava ai festeggiamenti di Capodanno. La Procura contesta a Pozzolo i reati di lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose.

La procuratrice capo della Repubblica che ha condotto l’inchiesta, Teresa Angela Camelio, ha spiegato che,  sin dalle prime informazioni testimoniali raccolte dai Carabinieri, era emersa la riconducibilità dei reati provvisoriamente contestati all’on. Pozzolo. Successivamente, altri esami, eseguiti dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Biella sullo stesso Pozzolo e presso i locali in cui si svolse la festa, hanno confermato  l’ipotesi iniziale, escludendo l’eventuale coinvolgimento di terze persone. Inoltre, sempre in base a quanto rivelato dalla PM, sono emersi anche altri profili di possibili reati, dal momento che l’arma che ha esploso il colpo  non poteva essere portata in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, essendo detenuta esclusivamente in regime di collezione. Infine, si è pure accertato che  il munizionamento, detenuto dal Pozzolo al momento dello sparo, non poteva essere portato in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, poiché  “espansivo” e, quindi, rientrante nel cosiddetto “munizionamento da guerra”.

Adesso, in base a quanto prevede il codice di procedura penale, il deputato piemontese avrà a disposizione venti giorni di tempo per consegnare memorie, produrre documenti ed eventualmente chiedere di essere sottoposto a interrogatorio. Sarà poi il pubblico ministero a formulare la richiesta di rinvio a giudizio, su cui deciderà il giudice delle indagini preliminari.