Navalny ucciso con un pugno nel cuore, scrive il Times. Pioggia di fake news contro la moglie del dissidente

Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è stato ucciso con un pugno al cuore, una tecnica degli agenti delle forze speciali dell’ex Kgb, dopo essere stato esposto a condizioni di congelamento per diverse ore. Lo scrive il Times citando Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net. Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiamato il presidente russo Vladimir Putin con l’acronimo sob, “son of a bitch”. Biden stava parlando a San Francisco, California, a una raccolta fondi per la sua campagna elettorale, quando ha usato l’acronimo per riferirsi a Putin. “Questa è l’ultima minaccia esistenziale, noi abbiamo un pazzo figlio di puttana come quel Putin, e altri, e ci ritroviamo a essere sempre preoccupati riguardo il conflitto nucleare, ma la minaccia esistenziale per l’umanità è il clima”, ha detto testualmente Biden. Ed è scattata con una pioggia di fake news l’opera di denigrazione di Yulia Navanaya, moglie di Alexei Navalny. Circolano documenti falsificati, commenti fake, vecchie fotografie non decontestualizzate, gossip inventati. Su indicazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, l’ambasciatore russo Aleksej Paramonov è stato convocato alla Farnesina e gli è stata esposta “l’aspettativa dell’Italia che sia fatta piena chiarezza sulle circostanze della scomparsa di Navalny“. La risposta dell’ambasciata russa non si è fatta attendere. “La morte di Navalny è una questione interna che riguarda solo la Russia, che sta effettuando le perizie e gli accertamenti necessari per individuare le cause reali dell’incidente“, sostiene la diplomazia di Mosca a Roma. E  la Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo accusa direttamente Putin di essere il responsabile e il mandante della morte di Navalny.