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Torna il redditometro voluto da Leo di Fdl. Forza Italia e Lega contrari

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A cura di Daniele Biacchessi

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo di Fdl riesuma il redditometro, fermo da sei anni dopo lo stop del primo governo a guida Giuseppe Conte. E’ sua la firma sotto al decreto che riattiva lo strumento anti-evasione per scovare, attraverso l’analisi delle spese del contribuente, le eventuali incongruenze con il reddito dichiarato. Insorgono Lega e Forza Italia che si dicono da sempre contrari”. E la premier Giorgia Meloni, che nel 2021 aveva definito il redditometro “una persecuzione fiscale messa in piedi dai governi dei tecnici e della sinistra”,  convoca il viceministro Leo per chiedere spiegazioni. 

 
La posizione del viceministro Maurizio Leo
Secondo il viceministro Leo, il centrodestra è sempre stato contrario al meccanismo del redditometro introdotto nel 2015 dal governo Renzi, anche se in realtà è stato proprio il centrodestra con il governo Berlusconi nel 2010 a rilanciare il provvedimento. “Mette finalmente dei limiti al potere discrezionale dell’Amministrazione finanziaria di attuare l’accertamento sintetico, ovvero la possibilità del Fisco di contestare al contribuente incongruenze fra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato”, scrive in un comunicato Leo.
La contrarietà di Lega e Forza Italia
Il Carroccio esprime un forte dissenso contro il decreto del Governo. “L’inquisizione è passata da tempo e non tornerà di certo con la Lega al governo: controllare la spesa degli italiani, in modalità Grande fratello, non è sicuramente il metodo migliore per combattere l’evasione”, sostiene la Lega. Stessa cosa dice Forza Italia che si dice contraria all’introduzione del redditometro. Tra gli azzurri ci sono dubbi sulla misura e si stanno verificando i termini del decreto che “confliggerebbe con il provvedimento del concordato preventivo contenuto nella delega fiscale”.
Cosa prevede il provvedimento

Il fisco torna dunque a mettere sotto la lente le capacità di spesa dei contribuenti per risalire ai loro redditi: dalle spese per l’auto a quelle per la casa, dal costo delle utenze a quelle per il possesso di barche. Il redditometro, uno strumento che il fisco utilizza per risalire al reddito presunto dei contribuenti-persone fisiche, era stato sospeso nel 2018. Ora viene riattivato da un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. L’analisi partirà dai redditi 2016 e terrà conto degli elementi già presenti nell’anagrafe tributaria. Oppure di un livello minimo di spesa.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

22 Maggio 2024

Scritto da: Giornale Radio

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