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“Aspettando Bruxelles”. Germania: prova di forza della CDU che vola nei sondaggi e candida Von Der Leyen

micConduzione di Francesco Massardotoday6 Giugno 2024 20 4

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    “Aspettando Bruxelles”. Germania: prova di forza della CDU che vola nei sondaggi e candida Von Der Leyen Conduzione di Francesco Massardo


A cura di Francesco Massardo

Ursula Von der Leyen ci riprova: dopo il boom di voti per i popolari che la portarono alla Presidenza della Commissione europea nel 2019, la tedesca è stata riconfermata come Spitzenkandidat dei popolari anche per la tornata del 2024, potendo peraltro contare su un margine di tempo decisamente maggiore rispetto agli avversari per far partire la propria campagna elettorale, che l’ha vista flirtare abbastanza apertamente con le forze conservatrici, a patto che rispettassero il supporto senza se e senza ma all’Ucraina, un tratto non sempre scontato tra i suoi interlocutori.
Von der Leyen è espressione per eccellenza del CDU, il partito cristiano democratico tedesco, relegato attualmente all’opposizione in patria, ma forte di un 30% abbondante nei sondaggi per le europee, che varrebbero addirittura il doppio dei candidati rispetto al partito socialdemocratico dell’attuale cancelliere Scholz.
Tuttavia, il gradimento di una leader sempre più ingombrante e slegata dai meccanismi di Berlino inizia a irritare i suoi stessi sostenitori, come ci racconta Lucrezia Ranieri, specialista di politica tedesca e ricercatrice presso l’università di Bologna.
“Il rapporto fra la Von der Leyen e la CDU è un rapporto abbastanza complicato, che tra l’altro si è ulteriormente complicato nell’ultimo periodo. Questo perché quello che può essere definito come un successo della Commissione Von der Leyen, quello cioè di essere riuscita ad avanzare con un’agenda abbastanza decisionista dal punto di vista delle istituzioni europee, è però visto come un difetto dal suo stesso partito e questo perché non su tutti i temi c’è una consonanza perfetta tra quella che è la posizione del partito e quella che è stata la posizione chiaramente non solo della Von der Leyen, ma della Commissione europea in generale.
Un esempio eclatante è stato il tema delle auto elettriche, per esempio, o del divieto di acquisto delle macchine a combustione dopo il 2035 su cui la CDU ha fatto una grande protesta. In generale, la posizione della CDU è quella di sostenere chiaramente la candidatura della Von der Leyen, anche perché è l’unica candidata dei popolari, però cercando di in qualche modo di portare la Von der Leyen su posizioni più vicine al partito. Questo naturalmente sarà molto complicato da attuare, nel momento in cui la Von der Leyen si troverà di nuovo a ricoprire un ruolo istituzionale che ovviamente non è sotto il controllo del partito, e quindi bisognerà poi vedere come si svilupperanno i rapporti”.
Sullo sfondo, tra un cancelliere in aperta crisi di consensi, soprattutto sul piano internazionale, la crescita inesorabile del populismo dell’ultradestra e una recessione economica, la leadership tedesca nel continente sembra quantomeno a rischio.
“C’è sempre stato un rapporto problematico con il ruolo esercitato dalla Germania in Europa: tuttavia, sicuramente gli altri paesi hanno sempre, negli ultimi trenta o quarant’anni, guardato alla Germania come un paese leader dell’area europea, proprio perché è un paese politicamente molto rilevante, ma soprattutto economicamente molto rilevante e l’economia in Europa è politicamente molto rilevante.
Diciamo che l’ultimo periodo, in cui la Germania vive una situazione di difficoltà economica che non è aiutata da una mancanza di visione comune soprattutto nella coalizione di governo, questa divisione non aiuta la Germania a riprendere quella che è la leadership economica. In Europa questo tipo di divisioni si sono tra l’altro verificate anche in numerose votazioni al Parlamento europeo, quindi appare come un paese un po’ diviso e soprattutto senza una linea politica ben definita, tanto sulle questioni di politica estera, quanto sulle questioni di politica economica e di politica europea in generale. Quindi è difficile dire che sta perdendo la leadership, perché bisognerebbe aprire una grande parentesi se l’abbia mai avuta realmente questa leadership in Europa, ma sicuramente è un paese a cui adesso si fa difficoltà a guardare anche in prospettiva futura, per capire quale direzione debba prendere o non prendere il processo di integrazione europea”
Anche il paese che ha fatto della stabilità e del pragmatismo una parte integrante della propria cultura oggi sente la pressione dell’irrazionalità e dello scontro. Sono in aumento le violenze a sfondo politico e le tensioni interne: il banco di prova delle europee nel 2024 per la Germania sembra valere davvero una posta altissima.


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