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Nell’ascoltare alcune parole pronunciate da Matteo Salvini nella sua prima conferenza stampa del dopo europee, abbiamo avuto l’impressione che il leader della Lega stia prendendo in seria considerazione l’ipotesi di espellere Umberto Bossi dal Partito. Come è noto, proprio alla vigilia del voto per il rinnovo del parlamento di Strasburgo, il carismatico “Senatur” aveva annunciato che, a malincuore e per la prima volta, si vedeva costretto ad appoggiare una forza politica diversa da quella che, personalmente, aveva fondato esattamente quarant’anni fa. Il suo consenso sarebbe, quindi, andato a Forza Italia ed in particolare a quel Marco Reguzzoni, già capo gruppo dei deputati del Carroccio alla Camera ed ora anch’egli passato alla corte di Tajani.
Nelle stanze di via Bellerio anche solo la possibilità di poter fare a meno, dall’oggi al domani, dell’uomo al quale un po’ tutti devono qualcosa (Salvini compreso), è un tema che agita molto le acque, con il governatore lombardo, Attilio Fontana, che, ad esempio, si rifiuta persino di scherzare sull’eventualità che Bossi possa essere espulso, essendo – dice testualmente – “assolutamente il fondatore, colui che ha sempre consentito a tutti noi di svolgere attività. Bossi non si tocca”.
Tuttavia, non sono pochi i salviniani che, facendo quadrato intorno al loro “Capitano”, sostengono che l’Umberto abbia dimostrato di non tenere alla Lega, poiché, in realtà, aveva la possibilità di votare tanti vecchi militanti leghisti che adesso, non a torto, si sentono traditi.
Ora, è indubbiamente vero che – naturalmente per chi è un elettore del centro / destra – a Bossi vadano riconosciuti meriti storici indiscutibili: senza di lui, infatti, non sarebbe mai nato un soggetto politico che – nel bene o nel male – governa il nostro Paese da trent’anni, rendendo possibili maggioranze che, altrimenti, Berlusconi o Meloni forse non sarebbero mai riusciti a mettere insieme. D’altra parte, è altrettanto vero che la commistione tra interessi personali (ed altri del famoso “cerchio magico”) con quelli del partito avevano portato, una decina d’anni fa, la Lega sul viale dell’estinzione.
Certo, fa un po’ tanto strano pensare ad un Bossi che viene cacciato da casa sua…come ad un Celentano che viene cacciato dal Clan…anche se è altrettanto strano che un parlamentare (perché lui “senatur” lo è tuttora sui banchi di Palazzo Madama) dichiari apertamente di votare per un altro partito. Forse sarebbe il caso che Umberto togliesse Matteo dall’imbarazzo e presentasse direttamente le proprie dimissioni dal Senato. Lo pensate anche voi?
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Credits Foto: Agenzia Fotogramma
13 Giugno 2024
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Scritto da: Giornale Radio
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