ì

L'opinione

Il Padre della Patria

today8 Luglio 2024 1379 1

Sfondo
share close
A cura di Ferruccio Bovio

L’aeroporto di Malpensa sarà, dunque, intitolato a Silvio Berlusconi: e l’annuncio è stato dato dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sul palco del “Forum in masseria” che si è svolto a Manduria, nella tenuta salentina di Bruno Vespa. Un annuncio che giunge a poco più di una anno dalla scomparsa di quello che, molto probabilmente, è stato il premier più divisivo della nostra storia repubblicana. Tra gli aeroporti internazionali dedicati a statisti di grande rilievo, in questo momento ci vengono in mente il Kennedy di New York ed il De Gaulle di Parigi: facenti entrambi riferimento a due uomini che seppero, indubbiamente, risultare come elementi di forte unificazione per i propri Paesi. Il primo indicando agli Americani, con la sua famosa “Nuova Frontiera”, una entusiasmante prospettiva di transizione verso il disarmo e la distensione, nonché verso un impegno concreto nella costruzione di un benessere materiale interno più effettivo e largamente distribuito. Il secondo, per avere sempre rappresentato la dignità e la compattezza di una Francia che non accettò mai di arrendersi ad Hitler.

Pertanto, come del resto era più che prevedibile, questo processo in atto di beatificazione di Berlusconi – che, sostanzialmente, mira a trasformarlo in un autentico padre della patria – sta cominciando a rialimentare le stesse polemiche tra “anti” e “pro” Cavaliere, che hanno segnato la vita politica nazionale dal 1994 in poi.  Ad esempio, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, senza andare a toccare il nervo scoperto dei numerosi punti interrogativi riguardanti la vita pubblica e privata di Silvio Berlusconi, ha subito ricordato al ministro Salvini che, in Italia, nessuna strada o piazza pubblica può essere intitolata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Si dirà, volendo cavillare, che uno scalo aeronautico o portuale non  sono le vie di una città, ma a noi pare, comunque, che la “ratio” della norma resti quella…

Ci domandiamo, pertanto, se fosse proprio il caso di introdurre un ulteriore elemento di conflittualità in un Paese che, come è il nostro, ha già, per conto suo, la straordinaria capacità di dividersi praticamente su tutto. Non abbiamo difficoltà a scrivere della diffidenza che abbiamo sempre provato nei confronti di Berlusconi, anche se, al tempo stesso, ci è sovente capitato di solidarizzare con lui, ritenendolo vittima di una persecuzione giudiziaria difficilmente immaginabile in un altro stato di diritto. Però, i commenti e le reazioni cui stiamo assistendo in queste ore sembrano  confermarci che la capacità di dividere espressa dal Cavaliere di Arcore è ancora molto forte e che, quindi, la sua – se proprio verrà imposta – potrà, al massimo, essere considerata come quella di un padre di una mezza patria sempre meno unita.

Lo pensate anche voi?

Risultati del sondaggio sui nostri social:

Alla domanda, il 33% di voi ha risposto SI, mentre il 67% ha risposto NO. Grazie per aver partecipato al sondaggio di Giornale Radio, continua a votare con noi! Giornale Radio conta su di te.

08 Luglio 2024

Se avete considerazioni da fare su questi temi, potete scriverci al nostro indirizzo mail fb@nextcomitaly.com oppure su Facebook o Instagram
Saremo lieti di rispondervi

Scritto da: Giornale Radio

Rate it

Commenti post (0)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *


GIORNALE RADIO

Giornale Radio, la radio libera di informare.

Notizie del giorno: notizie di cronaca, di politica,notizie dal mondo, notizie sportive, di economia, di salute e tecnologia. Notizie di oggi in radio streaming, in WEB TV e in podcast.

0%
Apri la chat
Scrivi alla redazione
Contatta il team di Giornale Radio
Partecipate allo sviluppo di Giornale Radio con i vostri commenti anche in audio. Inviateci le foto e segnalazioni di eventi e fatti da rendere pubblici attraverso i nostri canali, perché anche voi siete Giornale Radio!