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A cura di Ferruccio Bovio
Domani mattina dovremmo cominciare a capire con un minimo di chiarezza quale sarà stata la scelta americana. Più si è avvicinato il momento conclusivo della campagna elettorale e più Donald Trump ha assunto atteggiamenti e ha fatto ricorso ad argomenti che fanno leva sui sentimenti meno presentabili del suo elettorato, come la demonizzazione degli avversari politici e culturali, il rozzo maschilismo e il plateale razzismo nei confronti dei migranti centro americani, accusati di ogni sorta di nefandezze. In sostanza, il candidato Trump di oggi – rispetto a quello del 2016 – non si sforza neanche minimamente di celare il fatto che i suoi fermi propositi sono, in pratica, quelli di rimettere radicalmente in discussione i principi stessi della democrazia statunitense.
Senza dubbio, quel fiume di insulti, minacce, fake news e promesse campate in aria (e date in pasto ai suoi seguaci perché tanto c’è sempre qualche esaltato pronto a crederci sul serio), ha, inevitabilmente, provocato un moto uguale e contrario nello schieramento democratico, coinvolgendo, tra l’altro, anche molti personaggi del cinema, della televisione e della cultura. L’ultimo di essi ad aver lanciato un appello a favore di Kamala Harris è stato – se non andiamo errati – Harrison Ford, il quale ha esortato i suoi connazionali a non votare per un individuo che “chiede esclusivamente fedeltà senza discussione” e dichiara di cercare la vendetta. Quella di Indiana Jones è, come si è detto, solamente una delle numerosissime esortazioni a votare in un certo modo, che sono state pronunciate prima a favore di Biden ed ora della Harris.
Pensiamo, tanto per fare qualche nome, a Taylor Swift, a Jennifer Lopez, a Beyonce, a Julia Roberts, a George Clooney, a Leonardo di Caprio, a Robert De Niro per arrivare persino ad Arnold Schwarzenegger che pure ha un passato politico da governatore della California per il Partito Repubblicano. Un elenco di nomi altisonanti che, se da un lato conferma la tradizionale propensione del mondo dell’arte e della cultura per il Partito Democratico, dall’altro ci induce a domandarci se davvero le prese di posizione delle stars di Hollywood o di Broadway possano rappresentare una spinta così importante a vantaggio di chi corre verso la Casa Bianca. Quando, all’inizio dell’anno, Taylor Swift si schierò apertamente dalla parte dell’allora candidato Joe Biden, qualcuno, lasciandoci nella più incredula perplessità, scrisse addirittura di una svolta decisiva, capace di indirizzare milioni di voti…
Certo, l’America è l’America e l’Italia è tutt’altra cosa…E in effetti, se si esclude il caso di Beppe Grillo – che però, non si è affatto limitato a fare solo degli endorsement, ma i voti è andato a prenderseli personalmente, essendosi egli stesso trasformato in uomo partito o movimento che dir si voglia – non ci pare di ricordare altri personaggi dello star system di casa nostra che abbiano cercato di influenzare, in un modo così esortativo, gli orientamenti elettorali degli Italiani. D’altronde, secondo voi, esistono al momento, in Italia, musicisti, attori o registi talmente carismatici da poterci, eventualmente, provare?
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
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Scritto da: Giornale Radio
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