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L'opinione

La Festa dell’Europa

today9 Maggio 2024 989

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A cura di Ferruccio Bovio

Oggi, giovedì 9 maggio, si celebra, come ogni anno, la Festa dell’Europa. La giornata è stata istituita ufficialmente nel 1985 per ricordare un altro 9  maggio: quello del 1950 in cui, tra le macerie delle nostre città ancora da ricostruire, parve affacciarsi all’orizzonte una nuova era, finalmente diversa e fatta essenzialmente di pace, di unità e di cooperazione. E’, infatti, a quella data che risale il discorso nel quale il ministro degli esteri francese Robert Schuman   illustrò, per la prima volta, il disegno e la speranza di poter dare al Vecchio Continente forme di collaborazione politica profondamente diverse da quelle che avevano caratterizzato i tempi passati. Le immagini, le sensazioni, i dolori e i lutti della Seconda Guerra Mondiale erano ancora inevitabilmente impressi nella mente di ogni sopravvissuto, ma è proprio da questa desolante realtà che nacque – in Schuman e negli altri precursori di un’Europa unita – l’idea che esistesse pur sempre uno spazio politico ed istituzionale da esplorare, affinché i conflitti non avessero mai più a ripetersi. E la base di partenza per iniziare un cammino certamente non facile e scontato, la “Dichiarazione Schuman” la individuò nella creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio, i cui membri avrebbero messo in comune le produzioni di queste risorse così indispensabili per la ricostruzione post bellica. Fu l’inizio della Ceca, che evolverà in una Comunità economica europea di più ampie dimensioni fino a raggiungere quelle dell’attuale Unione europea.

Scriveva Schuman che “la pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all’altezza dei pericoli che ci minacciano”.  Ed a questo proposito, dobbiamo riconoscere che se da quasi ottant’anni a questa parte, anche soltanto ipotizzare l’incombere di una guerra tra i Paesi che aderiscono alla comunità europea è diventato un puro esercizio di fantapolitica, ciò lo si deve – almeno in una certa misura – anche alle idee emerse in quei giorni così proficui del 1950.

Tuttavia, quello che da due anni sta succedendo ai confini dell’UE ha finito per suonare come un campanello d’allarme anche per tutti noi che siamo nati ed abbiamo vissuto in un’oasi di pace e prosperità che oggi sembra però essere seriamente minacciata. Superata in maniera piuttosto soddisfacente l’emergenza sanitaria, all’Europa si pone adesso il tema della difesa comune. Un tema che comporterebbe un enorme sforzo finanziario che, in alternativa, potrebbe invece essere indirizzato verso settori molto più innocui e distanti da quello militare, come sanità, ambiente o energia …

Pertanto, ritenete che una svolta nel senso del riarmo sia ormai divenuta una sorta di priorità europea alla quale, piaccia o non piaccia, dovremo necessariamente adeguarci?

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09 Maggio 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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